Ambiente per Ricchi
La mia posizione è che solo i paesi ricchi possono permettersi il lusso dell'ambientalismo spinto – ambientalismo inteso non come gestione pragmatica degli ecosistemi, ma come ideologia e stile di vita.
Ogni volta che visito l'Indonesia, la mia convinzione si rinforza. Jakarta è una metropoli terribilmente sporca ed inquinata anche paragonandola a città non proprio linde come Milano o Londra. Per fare un esempio, qui il governo controlla i prezzi dei carburanti così che anche i poveri possano viaggiare in macchina o moto, o guadagnarsi da vivere trasportando persone con i bajaj – una specie di Ape attrezzata per il trasporto di passeggeri.
E le strade di Jakarta sono affollate di vetusti autobus che eruttano fumo nero, e di bajaj che lasciano scie di mefitici fumi di motore due tempi. Gli italiani sono (per ora) abbastanza ricchi da poter cambiare automobile, sia pure con gli aiuti di stato, quando le norme anti-inquinamento diventano troppo stringenti. Qui non credo che se ne possa parlare. O meglio, esistono anche i bajaj elettrici, molto ecologicamente corretti, ma costano più di una casa a due piani nei sobborghi.
Qui a partire dalla classe media le persone (spesso, le domestiche) buttano la spazzatura nel cestino a casa, e questa verrà smaltita in modo adeguato (spero). I residenti delle comunità residenziali pagano lo smaltimento dei rifiuti insieme alla quota per la manutenzione della casa.
I gestori dei piccoli negozi e anche di più degli innumerevoli banchi che servono cibi e bevande, cosa fanno? Buttano il rudo, e le risciacquature delle stoviglie, nel primo tombino a disposizione; la cunetta poi confluisce senza trattamento in un canale o fiume, che si riduce ad una putrida fogna coperta di immondizia.
Non ho mai visto analisi dell'aria di Jakarta – non so nemmeno se vengono fatte – ma il mio naso mi dice che nemmeno i giorni peggiori a Parma si avvicinano a quello che è normale qui.
Chi lamenta il fatto che le città italiane siano sempre più inquinate sarà pure animato da buone intenzioni, ma non sa di cosa sta parlando. Credo non abbia mai visto certe situazioni.
E chi propone ricette per salvare l'ambiente basate su quello che si può fare nelle società occidentali, dove ci sono denaro e risorse da dedicare al superfluo, dovrebbe capire che in questo modo condanna i poveri del mondo a rimanere in povertà.
Ogni volta che visito l'Indonesia, la mia convinzione si rinforza. Jakarta è una metropoli terribilmente sporca ed inquinata anche paragonandola a città non proprio linde come Milano o Londra. Per fare un esempio, qui il governo controlla i prezzi dei carburanti così che anche i poveri possano viaggiare in macchina o moto, o guadagnarsi da vivere trasportando persone con i bajaj – una specie di Ape attrezzata per il trasporto di passeggeri.
E le strade di Jakarta sono affollate di vetusti autobus che eruttano fumo nero, e di bajaj che lasciano scie di mefitici fumi di motore due tempi. Gli italiani sono (per ora) abbastanza ricchi da poter cambiare automobile, sia pure con gli aiuti di stato, quando le norme anti-inquinamento diventano troppo stringenti. Qui non credo che se ne possa parlare. O meglio, esistono anche i bajaj elettrici, molto ecologicamente corretti, ma costano più di una casa a due piani nei sobborghi.
Qui a partire dalla classe media le persone (spesso, le domestiche) buttano la spazzatura nel cestino a casa, e questa verrà smaltita in modo adeguato (spero). I residenti delle comunità residenziali pagano lo smaltimento dei rifiuti insieme alla quota per la manutenzione della casa.
I gestori dei piccoli negozi e anche di più degli innumerevoli banchi che servono cibi e bevande, cosa fanno? Buttano il rudo, e le risciacquature delle stoviglie, nel primo tombino a disposizione; la cunetta poi confluisce senza trattamento in un canale o fiume, che si riduce ad una putrida fogna coperta di immondizia.
Non ho mai visto analisi dell'aria di Jakarta – non so nemmeno se vengono fatte – ma il mio naso mi dice che nemmeno i giorni peggiori a Parma si avvicinano a quello che è normale qui.
Chi lamenta il fatto che le città italiane siano sempre più inquinate sarà pure animato da buone intenzioni, ma non sa di cosa sta parlando. Credo non abbia mai visto certe situazioni.
E chi propone ricette per salvare l'ambiente basate su quello che si può fare nelle società occidentali, dove ci sono denaro e risorse da dedicare al superfluo, dovrebbe capire che in questo modo condanna i poveri del mondo a rimanere in povertà.
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