11 Settembre: Un Documentario
Ormai dovreste saperlo, la mia mente lavora in un certo modo. Non sono ispirato a parlare dell'11 Settembre dal punto di vista emotivo o personale o politico.
Ma invece stasera su La7 ho visto il documentario La Tosse di Ground Zero. Il documentario mi sembra molto più equilibrato di altri, e nemmeno mi pare che indulga in manipolazioni alla Michael Moore.
Mi sembra vero senza dubbio che molti dei soccorritori - operai, pompieri ed altri - si siano ammalati per l'inquinamento dell'aria a Ground Zero. E per dire come la penso, queste persone meritano l'assistenza dello Stato molto più di altri. Anzi, non sarebbe eccessivo stanziare fondi pubblici per tentare di curarli - tentare, visto che le loro malattie rispondono poco ai trattamenti tradizionali.
Però ci sono dei punti che non mi soddisfano più di tanto.
Uno degli intervistati - non ho preso nota dei nomi - afferma che ai lavoratori non sono state fornite adeguate protezioni. Ma se, come un professore esperto di inquinamento atmosferico afferma nello stesso documentario, la mistura inquinante di Ground Zero non era mai stata osservata prima, tanto che è stato necessario sviluppare metodi ad hoc, era davvero possibile fornire protezioni adeguate? E come si definisce adeguato: 75%, 50% o cosa?
L'EPA non ci fa una bella figura poi. L'annuncio che l'aria a Ground Zero fosse sicura è stato dato senza avere dati a disposizione, ed in altri casi l'EPA ha usato metodi di analisi discutibili. Ma, questi fatti sono stati rivelati dallo stesso sistema, da un vice-ispettore EPA (con l'aria di un tecnico serio che non fa politica col suo lavoro) che ha scritto un rapporto senza mezze misure.
Poi viene il capitolo delle decisioni politiche. La tesi - sicuramente plausibile - è che i rischi per la salute dei lavoratori siano stati ignorati perchè il consenso politico considerava come priorità assoluta il riaprire la borsa valori e tornare ad una parvenza di normalità. Il documentario ci mostra filmati di gente comune, Bill Clinton, Giuliani e - certamente - membri dell'amministrazione Bush che concordano con questa visione.
Quello che il documentario non esplora è quali effetti dannosi sulla società avrebbe potuto avere una prolungata chiusura della borsa e quindi crisi economica. In questo modo rimane l'impressione che quelle persone siano state lasciate a respirare polvere tossica con leggerezza - mentre invece era una seria questione di interesse nazionale (normalmente si pensa che soltantoi soldati possano trovarsi a venire sacrificati in quel modo; ma in momenti d'emergenza può succedere anche ai normali cittadini).
Penso che l'amministrazione Bush ci sia andata giù pesante nel correggere certi comunicati dell'EPA - anche se alcune delle correzioni si possono intendere come differenti punti di vista. Però anche questo rientra nello scenario di priorità politiche di cui sopra - anche se uno potrebbe legittimamente chiedere più trasparenza.
Di nuovo l'esperto di inquinamento atmosferico chiosa dicendo che le malattie dei soccorritori si potevano prevenire. Ma io voglio sapere come; un piano organico che tenga conto di tutte le esigenze, di ciò che è possibile e ciò che è fattibile. Evacuare Manhattan fino al raffreddamento spontaneo delle macerie non era fattibile, per esempio.
La cosa più triste però è che ora i lavoratori di Ground Zero e le loro malattie sono finiti per essere sfruttati cinicamente da Michael Moore - e c'è sempre il rischio che qualche pescecane di avvocato cerchi di intentare cause miliardarie per risarcimento danni. Per non parlare di chi ha già dato la colpa di tutto a Bush (Indymedia, peacelink, Luogocomune...) senza considerare che una banda di jihadisti non avesse dirottato due aerei per schiantarceli contro, ora le Torri Gemelle sarebbero ancora tranquillamente al loro posto.
Ma invece stasera su La7 ho visto il documentario La Tosse di Ground Zero. Il documentario mi sembra molto più equilibrato di altri, e nemmeno mi pare che indulga in manipolazioni alla Michael Moore.
Mi sembra vero senza dubbio che molti dei soccorritori - operai, pompieri ed altri - si siano ammalati per l'inquinamento dell'aria a Ground Zero. E per dire come la penso, queste persone meritano l'assistenza dello Stato molto più di altri. Anzi, non sarebbe eccessivo stanziare fondi pubblici per tentare di curarli - tentare, visto che le loro malattie rispondono poco ai trattamenti tradizionali.
Però ci sono dei punti che non mi soddisfano più di tanto.
Uno degli intervistati - non ho preso nota dei nomi - afferma che ai lavoratori non sono state fornite adeguate protezioni. Ma se, come un professore esperto di inquinamento atmosferico afferma nello stesso documentario, la mistura inquinante di Ground Zero non era mai stata osservata prima, tanto che è stato necessario sviluppare metodi ad hoc, era davvero possibile fornire protezioni adeguate? E come si definisce adeguato: 75%, 50% o cosa?
L'EPA non ci fa una bella figura poi. L'annuncio che l'aria a Ground Zero fosse sicura è stato dato senza avere dati a disposizione, ed in altri casi l'EPA ha usato metodi di analisi discutibili. Ma, questi fatti sono stati rivelati dallo stesso sistema, da un vice-ispettore EPA (con l'aria di un tecnico serio che non fa politica col suo lavoro) che ha scritto un rapporto senza mezze misure.
Poi viene il capitolo delle decisioni politiche. La tesi - sicuramente plausibile - è che i rischi per la salute dei lavoratori siano stati ignorati perchè il consenso politico considerava come priorità assoluta il riaprire la borsa valori e tornare ad una parvenza di normalità. Il documentario ci mostra filmati di gente comune, Bill Clinton, Giuliani e - certamente - membri dell'amministrazione Bush che concordano con questa visione.
Quello che il documentario non esplora è quali effetti dannosi sulla società avrebbe potuto avere una prolungata chiusura della borsa e quindi crisi economica. In questo modo rimane l'impressione che quelle persone siano state lasciate a respirare polvere tossica con leggerezza - mentre invece era una seria questione di interesse nazionale (normalmente si pensa che soltantoi soldati possano trovarsi a venire sacrificati in quel modo; ma in momenti d'emergenza può succedere anche ai normali cittadini).
Penso che l'amministrazione Bush ci sia andata giù pesante nel correggere certi comunicati dell'EPA - anche se alcune delle correzioni si possono intendere come differenti punti di vista. Però anche questo rientra nello scenario di priorità politiche di cui sopra - anche se uno potrebbe legittimamente chiedere più trasparenza.
Di nuovo l'esperto di inquinamento atmosferico chiosa dicendo che le malattie dei soccorritori si potevano prevenire. Ma io voglio sapere come; un piano organico che tenga conto di tutte le esigenze, di ciò che è possibile e ciò che è fattibile. Evacuare Manhattan fino al raffreddamento spontaneo delle macerie non era fattibile, per esempio.
La cosa più triste però è che ora i lavoratori di Ground Zero e le loro malattie sono finiti per essere sfruttati cinicamente da Michael Moore - e c'è sempre il rischio che qualche pescecane di avvocato cerchi di intentare cause miliardarie per risarcimento danni. Per non parlare di chi ha già dato la colpa di tutto a Bush (Indymedia, peacelink, Luogocomune...) senza considerare che una banda di jihadisti non avesse dirottato due aerei per schiantarceli contro, ora le Torri Gemelle sarebbero ancora tranquillamente al loro posto.
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