The Second Version

10/11/07

L'Albero del Clima

Le serie temporali di temperatura ottenute dagli anelli d'accrescimento degli alberi - sulle quali è in buona parte basata l'ipotesi del riscaldamento globale antropogenico (ed in particolare la famigerata mazza da hockey - sono state tutte ottenute non dopo gli anni 80, e quindi sono vecchi di una ventina d'anni. Mentre, come ci viene ricordato spesso, gli anni più caldi sarebbero 1998 e 2003.

Sarebbe quindi giunto il tempo di aggiornare questi dati con nuove campagne sperimentali in modo da costruire serie temporali che contengano anche i più recenti mutamenti climatici. Eppure, molti scienziati a partire dallo stesso Mann facilmente producono scuse per questa mancanza - come il fatto che le campagne sperimentali sarebbero difficili e costose. Però, come McIntyre fa notare, il costo sarebbe minimo rispetto ai costi previsti dell'implementazione del Protocollo di Kyoto, e pure rispetto ai finanziamenti erogati complessivamente per la ricerca sui cambiamenti climatici. Inoltre, solo ben pochi dei siti dai quali provengono le serie di temperatura sono relmente difficili da raggiungere.

Finalmente, nell'estate del 2007 McIntyre e sua moglie, con l'aiuto di Pete Holzmann e sua moglie Leslie, hanno organizzato una piccola spedizione per ricampionare gli alberi carotati da Graybill e collaboratori nel 1983. Quindi, con l'aiuto di un laboratorio di dendrocronologia e qualche migliaio di dollari, hanno ottenuto le serie datate dello spessore degli anelli d'accrescimento di questi alberi (pini Bristlecone e Foxtail).

Ma facciamo un passo indietro per spiegare qualcosa di più sulla relazione fra alberi e clima. Lo spessore degli anelli di accrescimento dipende da diversi fattori, fra cui la temperatura alla quale l'albero si trova esposto. Quindi, usando opportuni metodi è possibile estrarre un profilo di temperatura nel tempo da una carota presa da un albero - particolarmente per quegli alberi che vivono vicino al limite delle foreste, dove l'effetto della temperatura è più marcato.

E' ovvio che questa procedura funziona al meglio su un albero ideale, che sia cresciuto dritto e regolare, senza traumi ed in un ambiente costante salvo che per la temperatura.
Nessuno di questi alberi ideali esiste in realtà; questo gli scienziati lo sanno e tentano di compensare i diversi effetti con metodi opportuni. Bisogna ricordare che i pini usati per le ricostruzioni paleoclimatiche preferite da Mann sono necessariamente piante vecchie, par coprire circa 1000 anni di storia.

Però, McIntyre con la sua piccola ricerca ha scoperto un fenomeno che probabilmente ha distorto gran parte dei dati ricavati dagli anelli di accrescimento degli alberi. Quando un albero subisce un trauma - in particolare, uno scortecciamento che nelle zone di alta montagna è facilmente causato dai fulmini - il cambio, il legno vivo che produce la crescita, muore nella zona scortecciata, e quasi per compensazione il resto dell'albero cresce anche più velocemente. Il risultato finale è un tronco di forma più o meno ellittica e che presenta differenze nella larghezza degli anelli di accrescimento fra i diversi settori.

Dalle sue ricerche e dai contatti con Andrea Lloyd, una scienziata esperta nel ramo, McIntyre ha osservato che un buon numero degli alberi usati nelle ricostruzioni che infine danno origine alla mazza da hockey sono appunto scortecciati. Non ci vuole molto a capire perché: se la crescita del settore di tronco opposto alla scortecciatura è più veloce, un trauma avvenuto durante il 20° secolo produrrà l'impressione di un aumento di temperatura, se non tutti i fattori vengono tenuti in debita considerazione.

I carotaggi di quegli alberi sono stati fatti nei primi anni '80, prima che il riscaldamento globale antropogenico diventasse di moda, quindi si può escludere la malizia. Però è perfettamente legittimo porre domande sulla bontà delle serie di temperatura basate sugli anelli di accrescimento - e sull'onestà intellettuale degli scienziati che imperterriti continuano ad usarle.

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