The Second Version

22/01/12

Olio del Giglio

Non voglio parlare del come sia successo il disastro della Costa Concordia, ma mi pare chiaro che si tratti di colossale vaccata del comandante ed altri ufficiali. E si, il passaggio sottocosta si può fare in sicurezza se si tengono gli occhi aperti.

Voglio discutere più in dettaglio di un argomento collegato: le possibilità di inquinamento ambientale in seguito allo spargimento del carburante della nave - si parla di 2400 tonnellate. Sto iniziando a lavorare con una ditta che si occupa del controllo dei versamenti di idrocarburi, ed anche se il mio ruolo è di ricerca e non sul campo, ho imparato già diverse cose.

La stampa si è già gettata sull'argomento, ma con le solite approssimazioni se non castronerie. Una gustosa è l'uso di "gasolio" e "petrolio" come fossero sinonimi - mentre si tratta di cose ben diverse, visto che nell'uso comune "petrolio" indica il greggio, mentre "gasolio" è un carburante raffinato.

Comunque, per non parlare a vanvera bisogna prima cercare di capire quale sia il carburante in questione. Visto che non ho a disposizione informazioni di prima mano, cerchiamo di ragionare.

Secondo Navi e Capitani, la Costa Concordia usa motori Wartsila Diesel di modello non specificato. I motori a media velocità Wartsila Diesel, secondo le informazioni date dal costruttore possono bruciare sia olio combustibile leggero (LFO) che pesante (HFO), ed alcuni anche gas naturale - ma questo non è certo il nostro caso.

Per flessibilità di funzionamento, spesso i motori navali possono usare diversi tipi di olio cui a questo punto diventa impossibile per me sapere quale sia esattamente il carburante della Costa Concordia.

Le proprietà dei diversi tipi di olio combustibile sono raccolte nella pagina di Wikipedia, ma è diffcile districarsi nella selva di denominazioni diverse per lo stesso materiale.

Generalmente, questi oli combustibili sono prodotti dai residui di distillazione del greggio o di altre lavorazioni (secondo ENI) diluiti con gasolio o kerosene fino ad un valore di viscosità accettabile.

Dal punto di vista ambientale questo cosa ci dice? Che si tratta di materiali più leggeri del greggio, con un contenuto minore di asfalteni (bitume) e quindi che si degradano più velocemente in mare e lasciano meno residui sulle coste se arrivano a riva. Vedi aggiornamento

D'altra parte essendo più viscosi del gasolio la chiazza si allarga più lentamente e questo dovrebbe favorire le operazioni di circoscrizione con barriere galleggianti e recupero con scrematori, se le condizioni del mare lo permettono. Altrimenti, c'è l'opzione di usare agenti disperdenti (impropriamente detti solventi).

Aggiornamento 23/01: Ho parlato un po' di questa vicenda con un quasi-collega che ha più esperienza nel controllo dei versamenti di idrocarburi, e lui mi ha detto un paio di cose interessanti.
Uno, l'olio combustibile è una brutta bestia, visto che è ricco di frazioni pesanti: un greggio leggero evapora e si disperde meglio dell'olio combustibile medio o pesante. Ci sarei dovuto arrivare pure io, controllando i dati di gravità specifica, in effetti.
Due, con la nave così vicino a riva ed in un mare relativamente calmo (non come il nord Atlantico, ad esempio), le operazioni di controllo di un eventuale versamento di carburante sarebbero facili.

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