The Second Version

22/01/08

I Limiti dei Biocarburanti

Ci sarei dovuto arrivare da solo un po' di tempo fa, ma dopo le ultime crisi la cosa è semplicemente ovvia: i maggiori limiti dei biocarburanti sono la scala del problema, e la competizione con le produzioni alimentari. L'efficienza energetica rimane in fondo alla lista.

La scala del problema l'ho già trattata. Qui basti dire che serve un'estensione di territorio enormo per coprire soltanto una piccola quota del consumo nazionale di carburanti.

La competizione con le produzioni alimentari è correlata, ma separata dal problema di scala. Essendo il territorio a disposizione finito, bisogna decidere se usarlo per alimenti o per biorcarburanti. L'idea sarebbe di avere le colture da carburanti su terrenti marginali, ma la realtà è che i terreni marginali sono tali perchè si prestano poco alla coltivazione di qualunque pianta (tranne il farro, qualcuno dice) - ed anche se il terreno è fertile, bisogna considerare l'uso di macchine per la coltivazione, ed il trasporto della biomassa agli impianti che ne fanno uso. Il peggio è il caso del mais: la stessa coltura si può usare sia per alimenti che per carburanti.

La competizione per il terreno agricolo (e risosrse come acqua per irrigazione, macchine, fertilizzanti ecc) finisce per far salire il prezzo sia di biocarburanti che di alimenti, senza portare benefici apprezzabili all'ambiente. Ovvero, un nuovo disastro delle buone intenzioni.

Per evitare di cadere in questa trappola, bisognerebbe usare per la produzione di carburanti solo biomassa di scarto. Per esempio, produrre biodiesel dagli oli da frittura recuperati. Tuttavia, solo la biomassa di scarto che vale la pena di recuperare è una quantità piccola, che può coprire una fetta infinitesimale del consumo di carburanti.

Ci sarebbero speranze per i biocarburanti con un approccio completamente diverso: piante geneticamente modificate e tecniche di coltivazion che possano aumentare di un paio di ordini di grandezza le rese per ettaro, ed anche accrescere notevolmente la frazione di olio sulla massa della pianta.

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