The Second Version

28/05/08

Tragicomica Descrizione

Sono partito leggendo un articolo su La Pulce di Voltaire riguardo ad un nuovo esperimento di fusione fredda in Giappone, che a quanto pare ha avuto successo.

La fusione fredda è una realtà (anche se non nei termini descritti da Fleischmann e Pons); quello che le manca è la densità di energia necessaria a renderla utile in pratica, almeno per ora. E' triste quando la dura realtà blocca la via di un sogno, ma spesso così accade.

Però nei commenti di quel post c'è un collegamento ad un altro blog, Le ali della farfalla, con articolo sul come la fusione fredda sia stata insabbiata dai soliti noti. Prendetela come volete, ma questo paragrafo proprio non posso lasciarlo passare indenne:
Un’attenta ricerca sul web sembra però far emergere che un’applicazione per la fusione fredda sia stata trovata: quella militare di innesco per piccole e controllate bombe a fissione, in questo caso utilizzando il procedimento inverso della bomba a idrogeno, dove la fissione innesca una fusione, la saturazione all’impatto di uranio impoverito (che ha un peso specifico più elevato del piombo), inserito nei proiettili, innescherebbe un processo di fissione da una fusione a freddo.
Esaminiamolo un pezzo alla volta.

Un’attenta ricerca sul web sembra però far emergere che un’applicazione per la fusione fredda sia stata trovata:
Un'attenta ricerca sul web fa pure emergere che i Rettiliani sono fra noi. Non tutto quello che si trova su Internet è vero o accurato.

quella militare di innesco per piccole e controllate bombe a fissione,
Piccolo e controllato sono termini relativi quando si parla di detonazioni nucleari

in questo caso utilizzando il procedimento inverso della bomba a idrogeno, dove la fissione innesca una fusione,
Nelle bombe ad idrogeno (o termonucleari) l'energia prodotta dal primario a fissione viene usata per comprimere il secondario dove si trova il combustibile di fusione (deuterio liquido nei primi modelli; deuteruro di litio in molte di quelle attuali); la reazione di fusione viene quindi iniziata dalla fissione di una "candela" in plutonio che con la compressione raggiunge densità supercritica. Ci sono anche tipi di bombe termonucleari nelle quali il combustibile di fusione è disposto concentricamente al nocciolo a fissione (modello sloika), ma anche in questo caso la compressione del combustibile di fusione è l'aspetto principale.

la saturazione all’impatto di uranio impoverito
Qui inizia a girami un po' la testa. Forse l'autore vuole parlare di compressione - altrimenti la frase non ha senso. Anche l'intera grammatica della frase è un po' traballante, ma pazienza.

(che ha un peso specifico più elevato del piombo)
Vero, ma irrilevante in questo caso.

inserito nei proiettili, innescherebbe un processo di fissione da una fusione a freddo.
L'uranio impoverito non è inserito nei proiettili; sono certi proiettili ad essere fatti di uranio impoverito. Al limite, attorno al cuore d'uranio c'è un sabot o rivestimento di altro materiale, che però serve solo a rendere possibile lo sparo del proiettile da una canna.
Però qui abbiamo un problema: nessuna menzione di deuterio o altro combustibile di fusione; l'uranio impoverito da solo non dà alcuna reazione di fusione. Bisognerebbe inserire deuterio nel proiettile d'uranio per ottenere una reazione di fusione - se la compressione che si può ottenere da un impatto fosse sufficiente ad innescare la reazione, cosa di cui dubito molto. Tra l'altro, i proiettili di uranio impoverito sono fatti per penetrare le corazze, non per schiacciarsi all'impatto.
L'altro problema è l'eventuale efficacia militare di un simile ordigno. I penetratori in uranio impoverito sono già abbastanza efficaci di loro, sia per la capacità di penetrazione che per le caratteristiche piroforiche; trasformarli in microbombe nucleari (se fosse possibile) non avrebbe molto senso, visti tutti i problemi politici e pratici - contaminazione radioattiva - che ne deriverebbero.

In realtà il paragrafo che ho citato sembra essere una descrizione tragicomica ed approssimativa della tecnica nota come fusion boosting: una piccola quantità di miscela deuterio-trizio viene posta all'interno del nocciolo di una bomba fissione; con l'implosione del nocciolo la miscela viene compressa fortemente, e l'energia prodotta dalla reazione a catena di fissione (che si innesca con la compressione del materiale fissile) nei suoi primi stadi è sufficiente a riscaldare la miscela deuterio-trizio fino ad iniziare una reazione di fusione (tutt'altro che fredda, quindi) che produce poca energia (circa 2% del totale) ma una grande quantità di neutroni veloci, i quali a loro volta causano la fissione dei nuclei di uranio o plutonio e la produzione di molti neutroni secondari. Questo sistema serve ad aumentare la resa consentendo di avere noccioli a fissione più piccoli e leggeri.

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