Piadina con la Cocomera
Leggevo sul Corriere di qualche giorno fa un articolo a proposito di una industria galvanica in Veneto che ha causato, fra i primi anni '70 ed il 2002, un terribile inquinamento dell'area intorno a sé scaricando cromo ed altri metalli pesanti senza alcuna precauzione.
Nei commenti all'articolo un lettore rinfaccia “Dov'erano gli ambientalisti mentre questa fabbrica inquinava a piacimento?”, ed un altro ribatte: “Gli ambientalisti hanno denunciato la situazione, e Report ha pure fatto un servizio a proposito!”*.
Ed io sono sicuro che gli ambientalisti abbiano denunciato il problema. Di certo l'hanno fatto, così come hanno denunciato questo e quello, e protestato, e fatto campagne per (o meglio, contro) qualunque cosa.
Fra i tanti difetti degli ambientalisti c'è quello di non avere senso strategico e di non sapere stabilire priorità per le loro battaglie. Per loro, qualunque cosa non vada bene è un disastro, una catastrofe, uno scempio irreparabile; per loro, tutte le battaglie sono ugualmente importanti e devono essere combattute – e vinte – qui ed ora.
Ma quando ogni cosa è tragedia e catastrofe, vengono a mancare le distinzioni fra male e peggio; si perde la capacità di capire cosa è più grave per l'ambiente e le persone e concentrarsi su quello.
Così gli ambientalisti festeggiano per l'ennesima cervellotica restrizione applicata alla caccia, oppure per gli inutili blocchi del traffico nelle città, mentre certe fabbriche continuano a scaricare sostanze altamente tossiche come nulla fosse, e non c'è spinta ad implementare quelle soluzioni, come il telelavoro, che permetterebbero di ridurre la necessità di viaggiare.
Ora sono qui ad installare software sui computer che andranno a sostituire le vecchie macchine nel back-office (o come si chiama), e vedo intorno a me una decina di impiegati che saranno arrivati qui in qualche modo, ma non tutti in bicicletta.
Secondo me, la maggior parte di loro potrebbe lavorare da casa utilizzando una VPN e servizi come VOIP per conversare a voce – visto che il loro lavoro è per la maggior parte fatto su computer. Basterebbero un paio di persone ad occuparsi delle stampe di documenti cartacei, qui in ufficio.
* Report è iniziato nella seconda metà degli anni '90, per cui il danno era già fatto ben prima che arrivasse la Gabanelli alla carica.
Nei commenti all'articolo un lettore rinfaccia “Dov'erano gli ambientalisti mentre questa fabbrica inquinava a piacimento?”, ed un altro ribatte: “Gli ambientalisti hanno denunciato la situazione, e Report ha pure fatto un servizio a proposito!”*.
Ed io sono sicuro che gli ambientalisti abbiano denunciato il problema. Di certo l'hanno fatto, così come hanno denunciato questo e quello, e protestato, e fatto campagne per (o meglio, contro) qualunque cosa.
Fra i tanti difetti degli ambientalisti c'è quello di non avere senso strategico e di non sapere stabilire priorità per le loro battaglie. Per loro, qualunque cosa non vada bene è un disastro, una catastrofe, uno scempio irreparabile; per loro, tutte le battaglie sono ugualmente importanti e devono essere combattute – e vinte – qui ed ora.
Ma quando ogni cosa è tragedia e catastrofe, vengono a mancare le distinzioni fra male e peggio; si perde la capacità di capire cosa è più grave per l'ambiente e le persone e concentrarsi su quello.
Così gli ambientalisti festeggiano per l'ennesima cervellotica restrizione applicata alla caccia, oppure per gli inutili blocchi del traffico nelle città, mentre certe fabbriche continuano a scaricare sostanze altamente tossiche come nulla fosse, e non c'è spinta ad implementare quelle soluzioni, come il telelavoro, che permetterebbero di ridurre la necessità di viaggiare.
Ora sono qui ad installare software sui computer che andranno a sostituire le vecchie macchine nel back-office (o come si chiama), e vedo intorno a me una decina di impiegati che saranno arrivati qui in qualche modo, ma non tutti in bicicletta.
Secondo me, la maggior parte di loro potrebbe lavorare da casa utilizzando una VPN e servizi come VOIP per conversare a voce – visto che il loro lavoro è per la maggior parte fatto su computer. Basterebbero un paio di persone ad occuparsi delle stampe di documenti cartacei, qui in ufficio.
* Report è iniziato nella seconda metà degli anni '90, per cui il danno era già fatto ben prima che arrivasse la Gabanelli alla carica.
Etichette: Ambiente, Cultura, Scassapalle
3 Commenti:
Nel suo libro "Civilization and its enemies" Lee Harris parla delle cosiddette Fantasy Ideology e racconta una storia che descrive un sintomo tipico di coloro che ne fanno uso.
Quando era ancora all'università Harris e un suo compagno di studi discussero di una determinata protesta contro la guerra in Vietnam. Harris era dell'avviso che questa particolare protesta non sarebbe servita a niente, e anzi che forse sarebbe stata controproducente, Il suo amico dopo qualche discussione si dichiarò d'accordo, ma fu dell'opinione che occorreva portarla a termine comunque in quanto essa avrebbe fatto bene alla sua anima.
Ecco una delle caratteristiche della fantasy ideology, non serve ad ottenere risultati concreti, solo a far sentire bene chi vi aderisce.
Di Wellington, Alle 5/10/09 21:00
Ah si, conoscevo la storia di Harris.
Una seria, costante dedizione a ripulire un'area dai rifiuti sarebbe encomiabile. Ma farlo per qualche ora un giorno all'anno - no davvero.
Di Fabio, Alle 10/10/09 18:56
Mi sa che mi sono confuso col post su Puliamo il Mondo. Ma trattano entrambe di argomenti molto simili.
Di Fabio, Alle 10/10/09 18:57
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