Recensione: La Follia dell'Occidente (How The West Was Lost)
Questo è l'ultimo libro che ho letto in ordine di tempo, ed ora ve lo recensisco.
Nota: io ho letto la versione inglese, non quella italiana.
Cominciamo dalle note negative...
Non si può certo dire che il libro brilli per rigore accademico: le referenze sono sì abbondanti, ma spesso rimandano ad articoli di giornali online e sorgenti simili. Quando si vuole cercare di dimostrare come l'Occidente (USA in primis) si stia rovinando da solo e proporre soluzioni, usare fonti di alta qualità non guasterebbe.
Il tono del libro poi è volubile: passa dal giornalistico all'accademico al pedagogico e ritorno così senza una ragione discernibile. Questo rende la lettura più difficile.
I problemi principali per me sono:
1) L'autrice dà per certo che il riscaldamento globale antropogenico sia un problema serio. Sapete bene ormai che io la penso diversamente.
2) L'autrice insiste sul fatto che gli stati occidentali sono devoti ai diritti individuali, mentre "il resto" (Cina in primis) sono prontissimi a sacrificare gli individui per il bene del paese. No, non è più così: ormai in Occidente quello che va alla grande sono i diritti collettivi, non quelli individuali. Molti governi occidentali spendono parecchio tempo e risorse in elargizioni per rabbonire la minoranza rumorosa/violenta di turno. Ma ai diritti individuali come intesi dal liberalismo classico ormai in pochi ci badano.
E finalmente veniamo agli aspetti positivi.
Il libro è abbastanza scorrevole e spiega in termini piuttosto semplici concetti nebulosi come la leva finanziaria, così come altri aspetti del sistema economico e finaziario.
La Moyo non fa parte del fronte libertario, e nemmeno di quello del completo controllo statale sull'economia. Piuttosto, si limita a constatare la realtà: senza un controllo del governo su almeno certi aspetti del mercato (ad es. l'ingresso di capitali stranieri) si rischia di spalancare la porta ai propri nemici - quelli abbastanza astuti da armarsi di denaro sonante invece che di missili.
Cosa che risuona con la mia visione dello stato come male necessario.
Il libro mostra in modo impietoso come politiche ben intenzionate (una casa per tutti, ad esempio) abbiano finito per immobilizzare enormi quantità di capitale in beni immobili sottraendole agli investimenti produttivi ed abbiano creato una bolla che quando è scoppiata ha causato i disastri che sappiamo.
E come volere un libero scambio di idee, prodotti e denaro fra paesi che non giocano con le stesse regole sia un'idea sciocca ed ingenua che porterà chi è disposto a rubare e copiare ad arricchirsi a vantaggio degli altri.
Insomma, il libro traccia in modo convincente la storia di 50 anni di follie economiche e politiche dell'Occidente, e come queste lo abbiano portato al declino.
No, la Moyo non è di certo corretta al 100%, ma lo è abbastanza da mostrare a chi può e vuole capire quali errori siano stati commessi.
Soluzioni? Ecco, la Moyo presenta le sue soluzioni in modo stringato e poco dettagliato. E queste soluzioni sono solo per gli USA - comprensibilmente visto che l'autrice vive lì. Per l'Europa quasi nulla; ma chi riuscirà a vedere gli errori compiuti saprà perlomeno capire come non ripeterli.
Un acquisto consigliato? Si, senza riserve.
Nota: io ho letto la versione inglese, non quella italiana.
Cominciamo dalle note negative...
Non si può certo dire che il libro brilli per rigore accademico: le referenze sono sì abbondanti, ma spesso rimandano ad articoli di giornali online e sorgenti simili. Quando si vuole cercare di dimostrare come l'Occidente (USA in primis) si stia rovinando da solo e proporre soluzioni, usare fonti di alta qualità non guasterebbe.
Il tono del libro poi è volubile: passa dal giornalistico all'accademico al pedagogico e ritorno così senza una ragione discernibile. Questo rende la lettura più difficile.
I problemi principali per me sono:
1) L'autrice dà per certo che il riscaldamento globale antropogenico sia un problema serio. Sapete bene ormai che io la penso diversamente.
2) L'autrice insiste sul fatto che gli stati occidentali sono devoti ai diritti individuali, mentre "il resto" (Cina in primis) sono prontissimi a sacrificare gli individui per il bene del paese. No, non è più così: ormai in Occidente quello che va alla grande sono i diritti collettivi, non quelli individuali. Molti governi occidentali spendono parecchio tempo e risorse in elargizioni per rabbonire la minoranza rumorosa/violenta di turno. Ma ai diritti individuali come intesi dal liberalismo classico ormai in pochi ci badano.
E finalmente veniamo agli aspetti positivi.
Il libro è abbastanza scorrevole e spiega in termini piuttosto semplici concetti nebulosi come la leva finanziaria, così come altri aspetti del sistema economico e finaziario.
La Moyo non fa parte del fronte libertario, e nemmeno di quello del completo controllo statale sull'economia. Piuttosto, si limita a constatare la realtà: senza un controllo del governo su almeno certi aspetti del mercato (ad es. l'ingresso di capitali stranieri) si rischia di spalancare la porta ai propri nemici - quelli abbastanza astuti da armarsi di denaro sonante invece che di missili.
Cosa che risuona con la mia visione dello stato come male necessario.
Il libro mostra in modo impietoso come politiche ben intenzionate (una casa per tutti, ad esempio) abbiano finito per immobilizzare enormi quantità di capitale in beni immobili sottraendole agli investimenti produttivi ed abbiano creato una bolla che quando è scoppiata ha causato i disastri che sappiamo.
E come volere un libero scambio di idee, prodotti e denaro fra paesi che non giocano con le stesse regole sia un'idea sciocca ed ingenua che porterà chi è disposto a rubare e copiare ad arricchirsi a vantaggio degli altri.
Insomma, il libro traccia in modo convincente la storia di 50 anni di follie economiche e politiche dell'Occidente, e come queste lo abbiano portato al declino.
No, la Moyo non è di certo corretta al 100%, ma lo è abbastanza da mostrare a chi può e vuole capire quali errori siano stati commessi.
Soluzioni? Ecco, la Moyo presenta le sue soluzioni in modo stringato e poco dettagliato. E queste soluzioni sono solo per gli USA - comprensibilmente visto che l'autrice vive lì. Per l'Europa quasi nulla; ma chi riuscirà a vedere gli errori compiuti saprà perlomeno capire come non ripeterli.
Un acquisto consigliato? Si, senza riserve.
Etichette: Cultura, Declinodellaciviltàoccidentale, Politica
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