The Second Version

22/05/07

Balistica Terminale e Punta Cava

Ci sono molte concezioni errate riguardo gli effetti dei proiettili su di un bersaglio - in questo caso, tessuti viventi. In particolare sono i proiettili "a frammentazione" (che non esistono; in realtà si chiamano frangibili) e quelli a punta cava (hollow point, HP, testa cava) che compaiono in una varietà di leggende.

Ripartiamo dalle basi. I proiettili causano ferite perchè hanno una considerevole energia cinetica, che al momento dell'impatto cedono almeno in parte al bersaglio. Se si massimizza la frazione di energia ceduta - eventualmente fino al trasfderimento totale, che corrisponde al proiettile che si ferma all'interno del bersaglio - si massimizzano le ferite, e quindi il potere d'arresto. E salvo scopi particolari (per esempio, proiettili specifici per tiro al bersaglio), massimizzare il potere d'arresto è l'obbiettivo.

Dal punto di vista di un proiettile in moto, i tessuti organici che non siano ossa si comportano come fluidi - con proprietà particolari, ma sempre fluidi; per cui il moto è regolato dalle leggi della fluidodinamica. Il sistema migliore per aumentare la dissipazione di energia durante il moto atraverso un fluido è ricorrere ad una forma meno idrodinamica. Tuttavia questa esigenza si scontra con altre due molto importanti: avere un proiettile che non perda troppa energia durante la sua traiettoria in aria, ed un materiale abbastanza duro da potersi intagliare nella rigatura. Ci sono poi accordi internazionali che proibiscono l'uso militare di proiettili espansivi per gli Stati che ne fanno parte.

Questo ha portato a tutta una serie di soluzioni di compromesso fra le esigenze descritte sopra. Le strade principali sono due: proiettili con una forma non molto appuntita (punta tonda, tronco di cono ecc.) e quindi meno idrodinamica, e proiettili che al'impatto si deformano/espandono aumentando il trasferimento d'energia. I proiettili in piombo nudo, un materiale soffice, sono adatti per velocità iniziali basse o medie e danno una discreta deformazione all'impatto; questi sono a mezza via fra le due categorie e rimangono una soluzione valida per autodifesa (e sono ammessi dalla legge italiana, anche se non è consigliabile dire alla polizia che sono stati scelti per la loro efficacia).

Per raggiungere velocità iniziali maggiori - e quindi maggiori energie, e traiettorie più tese - è necessario però usare materiali più resistenti che non scavallino le rigature (ma non troppo duri per evitare di usurarle rapidamente). Generalmente, i proiettili moderni per caccia/difesa hanno un nucleo di piombo rivestito da una camicia di ottone morbido.

Ora, discutere tutti i tipi di proiettili disponibili richiederebbe un'intera enciclopedia; quindi passiamo a considerare quelli a punta cava propriamente detti - ovvero, con una cavità sulla punta. Una munizione con proiettile HP (.45 Auto), il bossolo vuoto ed un proiettile espanso si possono vedere nella foto. Questi particolari proiettili sono fatti interamente in rame, ma illustrano benissimo il concetto comunque. Il proiettile espanso presenta una sezione molto maggiore, e quindi incontra un'alta resistenza idrodinamica, per cui cede moltissima energia al bersaglio causando ferite gravi - e difficilmente si ha eccessiva penetrazione. Invece, un proiettile che trapassi il bersaglio e fuoriesca (cosa che i 9mm blindati usati dalle forze dell'ordine italiane sono apparentemente proni a fare) può costituire un serio problema in ambito urbano od abitativo.

L'espansione si ottiene perchè all'impatto una certa quantità di fluido del bersaglio (la prova del proiettile è stata fatta in acqua) viene spinta violentemente nella cavità: essendo i fluidi incomprimibili, una forte pressione viene esercitata sulle pareti del foro, causandone la rottura lungo linee predisposte e quindi l'espansione a fungo. Tuttavia, il proiettile rimane integro e raggiunge quindi una buona penetrazione.

I proiettili a punta cava quindi non "esplodono" all'interno del bersaglio, nè fanno altre portentose ed inspiegabili cose - anche se certamente fanno male. Sono più inumani e letali di altri tipi? Non ne sono così sicuro: quando si decide di sparare a qualcuno, si è attraversata unal inea; si ha preso la decisione irrevocabile di compiere un gesto che può facilmente causare la morte di una persona. Quale sia il proiettile usato, mi sembra un fattore assolutamente secondario. Anzi, la maggiore efficacia e minore penetrazione degli HP può ridurre il rischio di ferimento di persone innocenti.

Contrariamente a quanto Michael Moore sostiene, poi, non sono solo i proiettili HP che possono ledere il midollo spinale e causare paralisi; anzi, mi sembra che i più penetranti ma "umai" FMJ siano ancora più rischiosi in questo senso. La gravità delle ferite riportate poi è qualcosa che interessa solo gli eventuali sopravvissuti.

C'è un'ultima cosa da aggiungere alla fine di un articolo che è già abbastanza lungo... E' vero che i proiettili - soprattutto da fucile - ruotano su sè stessi ad alta velocità, ma non hanno alcun "effetto frullino" sul bersaglio. Questo succede perchè il momento angolare e l'energia cinetica rotazionale del proiettile sono piccoli rispetto al suo momento d'inerzia nella direzione del moto ed all'energia cinetica traslazionale; perciò la rotazione del proiettile si arresta rapidamente nel bersaglio. Questo è confermato dal fatto che nei test su blocchi di gelatina ed altri materiali non si riscontrano mai danni o tracce ad andamento elicoidale, o decisive espansioni radiali degli eventuali frammenti di proiettile.

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1 Commenti:

  • Manca un piccolo appunto a quanto detto che è vero, solo che la nuova normativa Europea, che in Italia è stata recepita con vari errori e non completamente, vieta la detenzione di munizioni cariche espansive .... (sigh!) Quindi attenzione a detenere queste cartucce: non è assolutamente permesso.
    firmato: www.tiropratico.com

    Di Blogger Bruno Tiropratico, Alle 1/8/07 17:59  

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