La Vera Sicurezza
E' da molto tempo che il dibattito sulla sicurezza tiene banco nella politica italiana, ed ultimamente la discussione si è riaccesa a causa di recenti stupri ed aggressioni.
Ma per la maggior parte si tratta di blaterare, più che di una discussione produttiva. La sicurezza dei cittadini non si ottiene con più telecamere (che al limite servono ad arrestare i responsabili dopo che hanno commesso il fatto), né con indulti, né con leggi speciali fatte sull'onda emotiva, nè con i vademecum per le ragazze e nemmeno rendendo più difficile possedere legalmente armi da fuoco.
La vera sicurezza si ha quando le vittime sono pericolose - per i criminali. Quando i cittadini hanno i mezzi, la possibilità e la volontà di opporre resistenza efficace ai criminali. La vittima - per definizione - è lì, dove e quando il criminale agisce, ed una sua reazione appropriata è quella più immediata e più efficace. Non solo, ma se le vittime diventano pericolose, i criminali sono costretti a rivedere i loro calcoli: non possono più contare sull'assunzione che la vittima designata sia indifesa. E' vero che qualche criminale potrebbe decidere di "sparare per primo" in questa situazione, ma mi sembra che questo accada già adesso e con abbondanza di violenza gratuita. E comunque ragionare così non risolve la questione fondamentale: non dobbiamo reagire ai criminali che ci vogliono usare violenza... perchè reagire li porterebbe ad usare più violenza?
La pistola nella foto d'apertura (Taurus 85 .38 Special con puntatore laser integrato nell'impugnatura, perfetta per autodifesa) è in parte una provocazione: le armi da fuoco sono gli strumenti più efficaci per la difesa personale, ma di certo non gli unici. Ciò che conta di più è avere la volontà e le capacità di reagire, ed una giustizia che non punisca la vittima che si difende (ed in molti casi la punizione pare essere soltanto per avere usurpato la sacra prerogativa dello Stato di essere l'unico agente autorizzato ad usare la forza). Questo funzionerebbe meglio che mettere tutto nelle mani dello stato, sperando che la telecamera riprenda e che la pattuglia arrivi in tempo.
Ah, un revolver serve a poco senza le munizioni...
Ma per la maggior parte si tratta di blaterare, più che di una discussione produttiva. La sicurezza dei cittadini non si ottiene con più telecamere (che al limite servono ad arrestare i responsabili dopo che hanno commesso il fatto), né con indulti, né con leggi speciali fatte sull'onda emotiva, nè con i vademecum per le ragazze e nemmeno rendendo più difficile possedere legalmente armi da fuoco.
La vera sicurezza si ha quando le vittime sono pericolose - per i criminali. Quando i cittadini hanno i mezzi, la possibilità e la volontà di opporre resistenza efficace ai criminali. La vittima - per definizione - è lì, dove e quando il criminale agisce, ed una sua reazione appropriata è quella più immediata e più efficace. Non solo, ma se le vittime diventano pericolose, i criminali sono costretti a rivedere i loro calcoli: non possono più contare sull'assunzione che la vittima designata sia indifesa. E' vero che qualche criminale potrebbe decidere di "sparare per primo" in questa situazione, ma mi sembra che questo accada già adesso e con abbondanza di violenza gratuita. E comunque ragionare così non risolve la questione fondamentale: non dobbiamo reagire ai criminali che ci vogliono usare violenza... perchè reagire li porterebbe ad usare più violenza?
La pistola nella foto d'apertura (Taurus 85 .38 Special con puntatore laser integrato nell'impugnatura, perfetta per autodifesa) è in parte una provocazione: le armi da fuoco sono gli strumenti più efficaci per la difesa personale, ma di certo non gli unici. Ciò che conta di più è avere la volontà e le capacità di reagire, ed una giustizia che non punisca la vittima che si difende (ed in molti casi la punizione pare essere soltanto per avere usurpato la sacra prerogativa dello Stato di essere l'unico agente autorizzato ad usare la forza). Questo funzionerebbe meglio che mettere tutto nelle mani dello stato, sperando che la telecamera riprenda e che la pattuglia arrivi in tempo.
Ah, un revolver serve a poco senza le munizioni...
Etichette: Autodifesa, Società, Statalismo
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