The Second Version

28/06/11

Prevedere ed Intervenire

Aribandus scrive del sito Nextearthquake, messo in piedi dal Dottor Reg Roberts: questo studioso a quanto pare ha sviluppato un metodo per prevedere con buona accuratezza (spaziale, temporale e di magnitudo) i terremoti.

C'è anche un progetto del Goddard Space Flight Center per la previsione dei terremoti in California che funziona molto bene - almeno fino al 2004.

Però anche il Dr. Roberts mette sul suo sito una liberatoria legale:
The earthquake predictions and long-term forecasts are given in good faith and with due care, but the author accepts no responsibility for their use, either directly, indirectly, or implied. Any person or organisation who uses these earthquake predictions or forecasts for any purpose whatsoever, does so at their own risk.
Insomma, usate queste previsioni a vostro rischio e pericolo e non prendetevela con l'autore se ha sbagliato.

Un punto importante è che per un individuo è relativamente facile sviluppare un metodo per la previsione dei terremoti, e pubblicare i risultati via internet.

Il lavoro è molto più difficile per chi deve eventualmente agire su tali informazioni e prendere provvedimenti.

Per prima cosa, le autorità devono considerare una serie di fattori, fra cui la possibilità dei danni causati da un terremoto contro la certezza dei danni causati dall'interruzione delle normali attività in caso di evacuazione.

Per agire sulle previsioni poi serve un certo livello di accuratezza spaziale: per esempio, 100 km di raggio intorno a Roma significano una zona che va da Spoleto a Terracina passando per L'Aquila.

Se un terremoto distruttivo venisse previsto in quest'area, che si fa? Si evacuano tutti i cittadini? No, è chiaramente non-fattibile.

Serve anche accuratezza per quanti riguarda le date, perchè non è fattibile tenere i servizi di emergenza in allerta per un tempo molto lungo.

Terzo punto, serve accuratezza sul magnitudo, e questa è molto importante. Perchè se per scosse lievi (diciamo, fino a M5.0) basta mettere in allerta i servizi d'emergenza, per scosse oltre M6.0 bisogna mettere in conto molti edifici distrutti o comunque non agibili - anche fra quelli che ospitano istituzioni e servizi, e strade impraticabili eccetera. Che significa evacuazione.

In Italia poi siamo pressochè sicuri che qualunque decisione venga o non venga presa dalle autorità preposte, queste ultime verrano messe sotto indagine per questa o quella ipotesi di reato.

E nemmeno si può semplicemente pubblicare la previsione lasciando le persone libere di fare come preferiscono, per almeno un paio di motivi.

Primo, centinaia o migliaia di persone che dormono all'addiaccio o si trasferiscono per tempi prolungati sono un problema di una scala difficile da ignorare: se decine di negozi ed altre attività chiudono per una settimana, diciamo, i cittadini ne sentiranno gli effetti.

Secondo, la cultura statalista imperante. Presto si alzerebbero a gran voce le proteste di chi chiede alle istituzioni di fare qualcosa! Che cosa non si sa, ma non importa.

Ci sarebbero sistemi per evitare o ridurre questi problemi? Si, certo che ci sono: scrivere leggi e regole per cui se si verificano le condizioni A, B e C si prendono i provvedimenti X, Y e Z senza eccezioni, e le autorità preposte non sono imputabili per aver seguito le procedure.

Ma non credo che questo piacerebbe a molti.

Se questa analisi vi sembra scarna e sintetica, lo è davvero: non sono costretto, nè pagato, per passare ore ed ore a scrivere su di un blog che tengo per passione.

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