Io & il Sauro #1
Lo Pseudosauro più volte invita i portatori di pensiero liberale a discutere degli argomenti che egli propone. Non sono molto incline a raccogliere la sfida, perchè trovo poco di quello che il Sauro scrive abbastanza fastidioso o stupido da richiedere una reazione rapida.
Comunque alla fine ho deciso di replicare alle sue affermazioni, cominciando da dove ci troviamo in accordo.
Per me la libertà di espressione comprende - ovviamente - le negazione dell'Olocausto: lo affermo solo di rado perchè lo ritengo implicito.
Sostengo che gli europei di oggi non abbiano alcuna ragione per sentirtsi colpevoli dell'Olocausto (o della guerra), e che prima si chiude con questo senso di colpa, meglio è.
Ritengo che lo stabilire la verità storica, anche se può rivelare circostanze scioccanti od offensive per qualcuno, sia alla fine meglio per tutti. D'altra parte, anche se venisse dimostrato che le cifre comunemente accettate per l'Olocausto siano esagerate, per me non cambierebbe molto: la malvagità di base del nazismo sta nella negazione dell'individuo in favore di un collettivo.
Dove mi trovo in disaccordo con il Sauro, quindi? Volevo esaminare in dettaglio i diversi apsetti, ma poi ho realizzato che richiede una quantità di tempo che francamente non ho voglia di dedicare alla discussione.
Quindi andiamo diretti ad una delle questioni basilari. Il Sauro sembra (e dico sembra, perchè il suo linguaggio è spesso criptico, come se stesse parlando ad un gruppo di iniziati che possiedono conoscenze ignote ai più) ritenere che l'evoluzione tecnologica non abbia in sè alcuna influenza su società e cultura. Quindi, ogni recente evoluzione socio-culturale deve essere per forza il risultato di una decisione a tavolino da parte di un gruppo di potere - che comprende sempre gli ebrei.
Invece, a mio parere, l'evoluzione tecnologica finisce per avere effetti socio-culturali.
Per esempio, a partire dalla Ia guerra mondiale, è iniziata l'era nella quale gli eserciti hanno bisogno di una vasta base industriale per produrre armi, munizioni, equipaggiamento e viveri: dovrebbe essere ovvio che distruggere le fabbriche e le linee di comunicazione è un obbiettivo militare.
Secondo esempio: in questi tempi, grazie ad Internet è possibile comunicare quasi instantaneamente con tutto il mondo; inoltre, con i moderni aerei di linea si può viaggiare da Parma, Italia a Jakarta, Indonesia in poco più di 24 ore. Così, è possibile sostenere una relazione amorosa con tutte le conseguenze del caso.
Ci sono conseguenze impreviste; sistemi complessi con proprietà emergenti: sistemi caotici dal comportamento imprevedibile; ci sono discontinuità nelle catene di cause ed effetti dovute a decisioni individuali. Questo significa che la storia non è esattamente lineare, e molte cose succedono sì senza una causa apparente o la precisa intenzione di un qualche gruppo.
Comunque alla fine ho deciso di replicare alle sue affermazioni, cominciando da dove ci troviamo in accordo.
Per me la libertà di espressione comprende - ovviamente - le negazione dell'Olocausto: lo affermo solo di rado perchè lo ritengo implicito.
Sostengo che gli europei di oggi non abbiano alcuna ragione per sentirtsi colpevoli dell'Olocausto (o della guerra), e che prima si chiude con questo senso di colpa, meglio è.
Ritengo che lo stabilire la verità storica, anche se può rivelare circostanze scioccanti od offensive per qualcuno, sia alla fine meglio per tutti. D'altra parte, anche se venisse dimostrato che le cifre comunemente accettate per l'Olocausto siano esagerate, per me non cambierebbe molto: la malvagità di base del nazismo sta nella negazione dell'individuo in favore di un collettivo.
Dove mi trovo in disaccordo con il Sauro, quindi? Volevo esaminare in dettaglio i diversi apsetti, ma poi ho realizzato che richiede una quantità di tempo che francamente non ho voglia di dedicare alla discussione.
Quindi andiamo diretti ad una delle questioni basilari. Il Sauro sembra (e dico sembra, perchè il suo linguaggio è spesso criptico, come se stesse parlando ad un gruppo di iniziati che possiedono conoscenze ignote ai più) ritenere che l'evoluzione tecnologica non abbia in sè alcuna influenza su società e cultura. Quindi, ogni recente evoluzione socio-culturale deve essere per forza il risultato di una decisione a tavolino da parte di un gruppo di potere - che comprende sempre gli ebrei.
Invece, a mio parere, l'evoluzione tecnologica finisce per avere effetti socio-culturali.
Per esempio, a partire dalla Ia guerra mondiale, è iniziata l'era nella quale gli eserciti hanno bisogno di una vasta base industriale per produrre armi, munizioni, equipaggiamento e viveri: dovrebbe essere ovvio che distruggere le fabbriche e le linee di comunicazione è un obbiettivo militare.
Secondo esempio: in questi tempi, grazie ad Internet è possibile comunicare quasi instantaneamente con tutto il mondo; inoltre, con i moderni aerei di linea si può viaggiare da Parma, Italia a Jakarta, Indonesia in poco più di 24 ore. Così, è possibile sostenere una relazione amorosa con tutte le conseguenze del caso.
Ci sono conseguenze impreviste; sistemi complessi con proprietà emergenti: sistemi caotici dal comportamento imprevedibile; ci sono discontinuità nelle catene di cause ed effetti dovute a decisioni individuali. Questo significa che la storia non è esattamente lineare, e molte cose succedono sì senza una causa apparente o la precisa intenzione di un qualche gruppo.
Etichette: Complotti, Società, Tecnologia
0 Commenti:
Posta un commento
Iscriviti a Commenti sul post [Atom]
<< Home page