The Second Version

06/03/08

Soluzioni all'Italiana

In Italia forse più che in altri paesi ci sono una serie di carenze sistematiche - prima di tutto, una burocrazia soffocante e l'enorme importanza delle conoscenze altolocate - per le quali le leggi vengono sempre fatte rispettare in modo carente ed incostante se non arbitrario.

Poi, essendo la classe politica più interessata a mantenere la poltrona che altro, i problemi vengono in genere affrontati solo quando un avvenimento motlo grave genera sufficiente oltraggio nell'opinione pubblica. Si lavora quindi sull'onda dell'emozione ed il parlamento rapidamente approva leggi scritte malamente, in fretta e furia, ma quasi sempre draconiane - che prevedono multe esorbitanti, anni di carcere eccetera.

Ma a queste variazioni legislative non corrisponde quasi mai alcuna riforma delle forze dell'ordine, della burocrazia statale e della magistratura, che quindi continuano ad agire nello stesso modo inefficiente. Le nuove leggi draconiane vengono fatte rispettare nello stesso modo delle vecchie, ed il risultato finale è che poche persone vengono punite duramente, mentre per le altre cambia poco o nulla.

Solo nel campo dell'evasione fiscale Prodi ha ottenuto qualcosa, ma a quale prezzo? Uno stato di polizia fiscale e l'economia peggiore da anni.

Ultimo caso della serie, la nuova legge per la sicurezza sul lavoro, che punta tutto sull'insprimento delle sanzioni (e che sta ha prodotto strepiti dall'estrema sinistra per non essere punitiva abbastanza). In realtà quello che manca non sono nè regole nè sanzioni - ed anche le dotazioni di sicurezza nelle aziende sono in genere sufficienti - ma la cultura della sicurezza.

Questa cultura però non si può instillare in poche ore di corsi aziendali, soprattuto in quelle persone che già sono carenti sia come cultura specifica della loro mansione, che come cultura generale. Anzi, chi già possiede una vasta cultura generale può da solo identificare situazioni di rischio senza molto bisogno di istruzione specifica. Invece, chi manca delle più elementari nozioni di chimica, fisica e logica difficilmente potrà capire ed interiorizzare il perchè di certi divieti.

Ma lo stato mentale più difficile da eradicare è il "non capiterà a me", che invece è un fattore importante. Servono sì azioni educative mirate (sto parlando in burocratese??) ma secondo me è pure necessario rendere i lavoratori responsabili delle proprie azioni, anche con punizioni per chi non rispetta le norme di sicurezza.

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