Quando Serve Una Pistola
Un piccolo post di riscaldamento. Dalla cronaca apprendiamo che:
* Aprire la porta non è stata proprio una decisione brillante sul piano tattico, oserei dire. Se posso dare un consiglio, nel caso che qualcuno dei miei lettori si trovasse mai in una situazione simile, rimanga barricato in casa; chiami polizia e carabinieri ed amici e parenti in soccorso e si munisca di qualsiasi arma impropria (se non ha di meglio) per colpire l'aggressore nel caso che riesca ad entrare.
Una storia che ha dell'incredibile, così come è difficile capire perché Langellotti, che ha 26 condanne passate in giudicato per reati che vanno dallo stupro (per due volte, in un caso nei confronti di minore) alla rapina in villa, dallo spaccio alle lesioni, si trovasse a piede libero per una serie di benefici di legge di cui aveva usufruito, anche per ragioni di salute. La vicenda era iniziata alcune settimane prima. Cristina (il nome è di fantasia), 32 anni, in cerca di lavoro, lo aveva conosciuto tramite un amico comune. Lui aveva raccontato di cercare un'addetta alle pulizie. Presentatasi all'incontro, però, la donna aveva capito immediatamente le reali intenzioni dell'uomo, che aveva iniziato a palpeggiarla dicendole che quella del lavoro era soltanto una scusa.E poi:
Fino al 25 aprile. Quella sera, intorno a mezzanotte, Langellotti ha raggiunto la casa tentando di sfondarne la finestra. Così le due ragazze gli hanno aperto tentando di farlo ragionare*. Ma senza successo. L'uomo, che aveva con sè una tanica di benzina, le ha costrette in cucina, scaraventandole più volte a terra, e poi ha iniziato a cospargerle con il liquido infiammabile. Dopodiché ha appiccato il fuoco ed è scappato a bordo di una Fiat Uno. Le vittime non sono riuscite a spegnere le fiamme sui loro abiti da sole, ma sono dovute uscire all'esterno e farsi aiutare dai vicini. Trasportate all'ospedale di Ciriè, hanno riportato ustioni di primo e secondo grado alle gambe. Nonostante tutto, Langellotti è rimasto in libertà fino a venerdì scorso. È stato arrestato dai carabinieri su ordine di custodia cautelare del tribunale di Ivrea mentre entrava in un bagno pubblico a Lanzo Torinese.Se una delle due ragazze avesse avuto un'arma, e l'avesse saputa usare, ora potremmo avere un bastardo criminale di meno sulla terra e due ragazze sane e salve. Cosa ci sarebbe di male in un risultato come questo, nessuno è ancora riuscito a spiegarmelo.
* Aprire la porta non è stata proprio una decisione brillante sul piano tattico, oserei dire. Se posso dare un consiglio, nel caso che qualcuno dei miei lettori si trovasse mai in una situazione simile, rimanga barricato in casa; chiami polizia e carabinieri ed amici e parenti in soccorso e si munisca di qualsiasi arma impropria (se non ha di meglio) per colpire l'aggressore nel caso che riesca ad entrare.
Etichette: Armi, Autodifesa
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