The Second Version

27/02/11

Manca Qualcosa

Ho visto questa allegra storiella sul Corriere:
MILANO - Hanno vinto le mamme e le maestre. Poco prima delle 16 di venerdì una squadra di operai ha rimosso la foto della modella senza slip. Una scala telescopica, dieci minuti di lavoro ed oplà: la ragazza sparisce dal cartellone che faceva «bella» mostra di sé proprio davanti al cortile della scuola elementare Renzo Pezzani di viale Puglie a Milano.
Tutta la storia è un caso di "dobbiamo proteggere i BAMBINI!!!", senza rendersi conto di quanto sia schizofrenico un'atteggiamento che vede a fasi alterne i bambini come mini-adulti (tipo i sindaci dei bambini) oppure come delicatissime, fragilissime creature da tenere sotto una campana di vetro - vetro inattinico, naturalmente.

La cosa che m'incuriosisce invece è che l'articolo non spiega chi abbia finalmente mandato una squadra di operai a rimuovere il cartellone pubblicitario. Il comune ha detto di non poter fare nulla; l'agenzia che ha messo in piedi questa campagna continua a difenderla... quindi, chi è intervenuto a Salvare i Bambini? Non sono riuscito ad evincerlo dalla lettura del pezzo.

Che quindi è quasi inutile, visto che non risponde alla domanda CHI?

Altra nota di demerito va al comune:
Il Comune si era dichiarato incompetente ma si era detto disponibile a cambiare le procedure. Cioè a «responsabilizzare le ditte concessionari della pubblicità nel fare segnalazioni preventive all'istituto dell'Autodisciplina pubblicitaria, pena la revoca dell'autorizzazione all'impianto pubblicitario».
Come sono state decise in primo luogo le procedure? Cambiarle solo per accontentare le lamentele di una Salvatrice di Bambini significa, come al solito, dare ascolto alla minoranza più rumorosa e fastidiosa.

Ed i bambini che parlavano fra di loro della donzella nel cartellone pubblicitario? Bene, vuol dire che non sono ciechi ed hanno una percezione normale della realtà.

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Ora un momento di tenerezza, di lodi e squisitezze per una preside:
Per contrastare un episodio di bullismo dentro la scuola che vedeva tre ragazze protagoniste che usavano lo spray urticante fra di loro, glielo avrebbe preso di mano, e, individuata la studentessa più turbolenta, l'ha usato nei suoi confronti procurandole dolore e gonfiore nelle mani dopo un uso forte della spray. Tutto ciò adducendo come motivazione che solo con tale metodo avrebbe potuto capire il male che procurava ad altri. Di fronte a questo episodio, prendiamo atto che questa preside non conosce il concetto di educazione. Una dirigente che al confronto e al dialogo con gli studenti contrappone la fermezza, il rigore e la linea dura con abusi, illegalità e violenza privata - conclude l'associazione - va sospesa subito e trasferita in Provveditorato lontano dagli studenti per evitare ulteriori guai».
Io nei miei anni a scuola ne ho visti fin troppi di bulli che non hanno mai patito conseguenze per le loro azioni. Poi arrivano quelli che la fanno davvero troppo grossa e magari rovinano la vita a qualche ragazzo tranquillo, ed allora le solite anime belle a chiedersi come è possibile che il mondo sia diventato tanto orribile.

Senza capire che è perchè di fronte ai primi segni di prepotenza si è scelto di dialogare con i prepotenti invece che mazzuolare. Storicamente, le mazzate sono un metodo disciplinare molto efficace.

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