Il Politico Alieno
Un altro altro sul tema Grillo & dintorni, cosi' siete avvisati.
Uno dei temi principali di del M5S ed altre forze politiche emerse di recente e' il conflitto fra la famigerata "casta" che con le sue ruberie e favoritismi opprime ed impoverisce il "popolo".
L'assunzione necessaria e' che casta e popolo siano entita' separate, divise da barriere insormontabili. Loro sono la Casta, noi siamo il Popolo (con reminescenze di nefaste divisioni teorizzate in passato) e non abbiamo nulla in comune. Il Popolo e' virtuoso, la Casta e' viziosa; il Popolo e' sincero, la Casta mente; il Popolo e' parco, la Casta e' sprecona.
Questo potrebbe essere vero in tempi e luoghi dove la classe al potere e' un'aristocrazia ereditaria dove il potere rimane all'interno delle famiglie aristocratiche e per i popolani e' pressoche' impossibile diventare parte dell'aristocrazia. In questa situazione, anche la cultura, gli stili di vita e la visione del mondo delle due classi sono molto diverse, tanto che potremmo effettivamente parlare di alienita' dei potenti rispetto ai loro soggeti.
Ma in Italia non e' certo questo il caso. C'e' un certo livello di aristocrazia ereditaria in economia/industria ed all'interno di professioni come avvocati e notai, ma i politici in realta' spesso salgono dal basso.
Dal farsi notare nelle sezioni locali o giovanili dei partiti, per poi diventari assessori comunali, e dopo sindaci od assessori provinciali, e cosi' via fino a parlamentari, e ministri.
Una via alternativa e' fare carriera all'interno di un partito fino venire candidato direttamente a parlamentare.
Chiaro che chi ha genitori in politica si trova la strada spianata, ma non siamo certo al livello di un'aristocrazia ereditaria.
Per un Berlusconi che salta direttamente da grande imprenditore a Presidente del Consiglio, c'e' una signora Giuliani che si trova catapultata dalla plebaglia al Parlamento.
Cosi' ad occhio, la maggior parte dei politici italiani sembrano venire dalla classe medio/alta. La classe media fa parte del Popolo? Eh, dipende, perche' la definizione di Popolo non e' chiara. Popolo e' chi non e' Casta, e Casta e' chi non e' Popolo. Ad infinitum.
Nemmeno Grillo stesso sfugge a questo meccanismo, visto che e' salito dall'essere un commediante disimpegnato (Ve lo do' io il Brasile mi piaceva, da piccolo) al leader di un movimento politico di portata nazionale.
Insomma, i politici in Italia non sono alieni rispetto al Popolo, ma spesso provengono da esso - come Pier Luigi Bersani.
Ma allora perche' i comportamenti della Casta sembrano cosi' rimossi da quelli del Popolo ed i loro vizi appaiono cosi' enormi?
Be' io una risposta la posso azzardare. Perche' i comportamenti della Casta sono quelli del Popolo portati all'eccesso, ingranditi fino ad apparire grotteschi - cosi' come un banale punto nero sembra un cratere lunare se lo vediamo in una foto ingrandita.
Il Popolo - questo e' il nodo fondamentale - non e' piu' virtuoso della Casta. Ha soltanto la possibilita' di manifestare i suoi vizi su scala minore. Il popolano ruba 5 euro sui buoni pasto aziendali; il politico magari ne ruba 500 sui viaggi ufficiali. E cosi' via.
Uno dei temi principali di del M5S ed altre forze politiche emerse di recente e' il conflitto fra la famigerata "casta" che con le sue ruberie e favoritismi opprime ed impoverisce il "popolo".
L'assunzione necessaria e' che casta e popolo siano entita' separate, divise da barriere insormontabili. Loro sono la Casta, noi siamo il Popolo (con reminescenze di nefaste divisioni teorizzate in passato) e non abbiamo nulla in comune. Il Popolo e' virtuoso, la Casta e' viziosa; il Popolo e' sincero, la Casta mente; il Popolo e' parco, la Casta e' sprecona.
Questo potrebbe essere vero in tempi e luoghi dove la classe al potere e' un'aristocrazia ereditaria dove il potere rimane all'interno delle famiglie aristocratiche e per i popolani e' pressoche' impossibile diventare parte dell'aristocrazia. In questa situazione, anche la cultura, gli stili di vita e la visione del mondo delle due classi sono molto diverse, tanto che potremmo effettivamente parlare di alienita' dei potenti rispetto ai loro soggeti.
Ma in Italia non e' certo questo il caso. C'e' un certo livello di aristocrazia ereditaria in economia/industria ed all'interno di professioni come avvocati e notai, ma i politici in realta' spesso salgono dal basso.
Dal farsi notare nelle sezioni locali o giovanili dei partiti, per poi diventari assessori comunali, e dopo sindaci od assessori provinciali, e cosi' via fino a parlamentari, e ministri.
Una via alternativa e' fare carriera all'interno di un partito fino venire candidato direttamente a parlamentare.
Chiaro che chi ha genitori in politica si trova la strada spianata, ma non siamo certo al livello di un'aristocrazia ereditaria.
Per un Berlusconi che salta direttamente da grande imprenditore a Presidente del Consiglio, c'e' una signora Giuliani che si trova catapultata dalla plebaglia al Parlamento.
Cosi' ad occhio, la maggior parte dei politici italiani sembrano venire dalla classe medio/alta. La classe media fa parte del Popolo? Eh, dipende, perche' la definizione di Popolo non e' chiara. Popolo e' chi non e' Casta, e Casta e' chi non e' Popolo. Ad infinitum.
Nemmeno Grillo stesso sfugge a questo meccanismo, visto che e' salito dall'essere un commediante disimpegnato (Ve lo do' io il Brasile mi piaceva, da piccolo) al leader di un movimento politico di portata nazionale.
Insomma, i politici in Italia non sono alieni rispetto al Popolo, ma spesso provengono da esso - come Pier Luigi Bersani.
Ma allora perche' i comportamenti della Casta sembrano cosi' rimossi da quelli del Popolo ed i loro vizi appaiono cosi' enormi?
Be' io una risposta la posso azzardare. Perche' i comportamenti della Casta sono quelli del Popolo portati all'eccesso, ingranditi fino ad apparire grotteschi - cosi' come un banale punto nero sembra un cratere lunare se lo vediamo in una foto ingrandita.
Il Popolo - questo e' il nodo fondamentale - non e' piu' virtuoso della Casta. Ha soltanto la possibilita' di manifestare i suoi vizi su scala minore. Il popolano ruba 5 euro sui buoni pasto aziendali; il politico magari ne ruba 500 sui viaggi ufficiali. E cosi' via.
Etichette: Declinodellaciviltàoccidentale, Politica, Società
3 Commenti:
Rispondo qui a Wellington, che l'altro post è quello sbagliato :D
"In Italia, popolo e classe politica sono la stessa cosa, perché troppa gente mangia quello che Sciascia chiamava "il pane dello Stato". In pratica non c'è categoria che non abbia un qualche tipo di privilegio fornito dai politici."
Anche, ma non solo secondo me. In Italia, in quanto democrazia, la classe politica viene dal popolo, e fa quello che il popolo desidera - nel profondo della sua turpe anima.
Non quello che il popolo afferma di volere con nobili dichiarazioni a proposito di un futuro migliore.
Fa quello che il popolo desidera nella vita quotidiana, nelle piccole azioni di tutti i giorni. Cioè i favori, le eccezioni alle regole, il far finta di non vedere, la pigrizia, lo sfruttare il lavoro degli altri, il gozzovigliare.
Di Fabio, Alle 17/9/12 13:36
Concordo. da un punto di vista sociologico è così. D'altra parte, quanti di quelli che hanno attaccato Berlusconi non hanno mai sognato di trombarsi una velina.
Di Anonimo, Alle 18/9/12 02:38
Forse non tutti, ma a molti poter fare un po' di bella vita alla Berlusconi (le cui prestazioni secondo me sono state esagerate parecchio) non dispiacerebbe per nulla.
Di Fabio, Alle 20/9/12 02:37
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