Provincialismo Governativo
L'ennesimo tentativo di accorpare un certo numero di province italiane e' fallito: il decreto che si proponeva di farlo e' stato dichiarato parzialmente illegittimo dalla Corte Costituzionale per - citando dal comunicato stampa della stessa CC:
Nel caso specifico, metterci una pezza d'emergenza mentre invece si tratta di un problema che deve essere affrontato in modo diverso per risolverlo. Questo malvezzo del metterci una pezza invece del fare un lavoro completo e' una delle cause dell'ipertrofico ed intricato sistema legislativo italiano.
Fino a non molto tempo fa, ero a favore dell'abolizione delle province perche' tre livelli legislativi, la di sotto dello stato centrale, sono troppi.
Ora la mia posizione e' un poco piu' articolata: il problema non e' tanto il numero di livelli legislativi (anche se tanti paesi sembrano cavarsela benissimo con due, quindi non vedo perche' in Italia sarebbe impossibile) ma il fatto che gli ambiti di competenza sono mal definiti e risultano in una quantita' di sovrapposizioni e duplicazioni inutili se non dannose.
Tutto il campo delle autonomie locali e' un discreto casino che il decentramento non ha fatto nulla per migliorare. Anzi, sembra vada peggio.
Per me possiamo anche continuare ad avere enti detti province, ma quello che mi sento di proporre ora e' di togliere loro il potere legislativo e ridurle ad on organismo di coordinamento dei comuni al loro interno (che devono essere si' accorpati, visto che numero e distribuzione dei comuni sono rimasti fermi al tempo dell'Italia rurale ed agricola) e collegamento colle regioni; le competenze delle province possono essere divise fra Comuni e Regioni od in certi casi semplicemente cancellate.
Chiaro che una provincia ridotta ad agenzia di coordinamento avrebbe bisogno di molti meno mezzi, uomini e risorse per operare rispetto alla situazione attuale. Ma salverebbe quelle apparentemente inderogabili esigenze di rispettare l'unicita' delle situazioni territoriali* ecc
Ma quali sono le speranze di riuscire a fare qualcosa di sensato come la mia proposta? Ah be....
*Tipo i comuni sulla riva destra e sinistra dell'Enza (Emilia-Romagna), che si trovano in situazioni geo-meteo-politiche cosi' radicalmente diverse da dover appartenere a due province separate. Come, ci siete stati e dite che sembra tutto uguale fra le due sponde? Non avete guardato bene!
"violazione dell’art. 77 Cost., in relazione agli artt. 117, 2° comma lett. p) e 133, 1° comma Cost., in quanto il decreto-legge, atto destinato a fronteggiare casi straordinari di necessità e urgenza, è strumento normativo non utilizzabile per realizzare una riforma organica e di sistema quale quella prevista dalle norme censurate nel presente giudizio."Insomma, le solite cose all'italiana: cercare di fare qualcosa a furor di popolo per poi scontrarsi coll'amara realta': non si puo' fare quello che si intendeva fare, o almeno nella forma proposta.
Nel caso specifico, metterci una pezza d'emergenza mentre invece si tratta di un problema che deve essere affrontato in modo diverso per risolverlo. Questo malvezzo del metterci una pezza invece del fare un lavoro completo e' una delle cause dell'ipertrofico ed intricato sistema legislativo italiano.
Fino a non molto tempo fa, ero a favore dell'abolizione delle province perche' tre livelli legislativi, la di sotto dello stato centrale, sono troppi.
Ora la mia posizione e' un poco piu' articolata: il problema non e' tanto il numero di livelli legislativi (anche se tanti paesi sembrano cavarsela benissimo con due, quindi non vedo perche' in Italia sarebbe impossibile) ma il fatto che gli ambiti di competenza sono mal definiti e risultano in una quantita' di sovrapposizioni e duplicazioni inutili se non dannose.
Tutto il campo delle autonomie locali e' un discreto casino che il decentramento non ha fatto nulla per migliorare. Anzi, sembra vada peggio.
Per me possiamo anche continuare ad avere enti detti province, ma quello che mi sento di proporre ora e' di togliere loro il potere legislativo e ridurle ad on organismo di coordinamento dei comuni al loro interno (che devono essere si' accorpati, visto che numero e distribuzione dei comuni sono rimasti fermi al tempo dell'Italia rurale ed agricola) e collegamento colle regioni; le competenze delle province possono essere divise fra Comuni e Regioni od in certi casi semplicemente cancellate.
Chiaro che una provincia ridotta ad agenzia di coordinamento avrebbe bisogno di molti meno mezzi, uomini e risorse per operare rispetto alla situazione attuale. Ma salverebbe quelle apparentemente inderogabili esigenze di rispettare l'unicita' delle situazioni territoriali* ecc
Ma quali sono le speranze di riuscire a fare qualcosa di sensato come la mia proposta? Ah be....
*Tipo i comuni sulla riva destra e sinistra dell'Enza (Emilia-Romagna), che si trovano in situazioni geo-meteo-politiche cosi' radicalmente diverse da dover appartenere a due province separate. Come, ci siete stati e dite che sembra tutto uguale fra le due sponde? Non avete guardato bene!
Etichette: Italia, Machimelofafare, Politica
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