L'antica questione delle migliaia di morti annuali sulle strade italiane è ritornata ad essere l'ennesima emergenza mediatica.
E come al solito in caso d'emergenza (cronica) quello che
i politici sanno proporre è solo inasprimento di pene e sanzioni, fino a livelli assolutamente sproporzionati. Perchè mentre è vero che la guida in stato di ebbrezza ed altri comportamenti sono fonte di rischio, è pure vero che prima che si verifichi un incidente, non ci sono nè vittime nè danni alla proprietà.
La cosa finirà anche questa volta all'italiana: pene spropositate solo per quei pochi figati che verranno colti in fallo, mentre gli altri continueranno a comportarsi più o meno allo stesso modo. Perchè in Italia manca la certezza della pena e delle sanzioni: in tutta la mia vita da patentato solo una volta ho fatto il palloncino (ero sotto il limite, comunque). Una volta in quasi 12 anni - e sono anche stato fermato ben di rado per normali controlli.
E' pressoché inevitabile che in condizioni simili si crei l'idea che sia possibile commettere infrazioni senza mai venire puniti.
Secondo me sarebbero più efficaci sanzioni meno severe, ma più certe: se prendessi 10 euro di multa ogni volta che supero un limite di velocità, in breve tempo passerei a rispettarli religiosamente. E non credo proprio che io sarei l'unico
(strano che tutti preferiscano la certezza alla severità quando c'è da essere contro la pena di morte, ma nessuno se ne ricorda quando si parla di sicurezza stradale).
Invece c'è solo una probabilità molto piccola di prendere una multa molto grossa, sistema che pare progettato per spillare soldi ai cittadini e creare capri espiatori invece che per incrementare la sicurezza stradale. Quindi continuo a fare i 60 per andare e tornare dal lavoro.
E quindi veniamo al secondo punto dolente: le infrastrutture italiane sono spesso in uno stato pietoso. Davvero, buche ed asfalto sconnesso sono pressochè sconosciute in Gran Bretagna, ed anche le strade secondarie di Jakarta hanno un manto in condizioni migliori di quelle principali di Parma.
Si lo so che gli incidenti sono spesso causati da un comportamento incosciente, ma le condizioni tragiche delle strade non aiutano. Facciamo qualche esempio: la A15, Autostrada della Cisa, ha curve quasi a gomito che devono essere prese davvero bene per non rischiare seriamente di uscire. E' vero che ci sono limti di velocità e segnali di curve pericolose, ma questo non basta a spiegare la vera natura di quelle curve ad autisti che non le abbiano mai affrontate prima - e poi, limiti di velocità adatti per certi veicoli in certe condizioni sono anche troppo restrittivi per altri, ma già pericolosi per gli autotreni che scendono dalla Cisa a pieno carico.
La Tangenziale Nord di Parma ha tante e tali buche che potrebbe qualificarsi come facile percorso fuoristrada - no, non è una figura retorica. Guidare su quel tratto è difficile anche a velocità perfettamente ragionevoli - e non è ragionevole chiedere di guidare a 50 all'ora su una
tangenziale a doppia carreggiata. La cosa ragionevole è chiedere che il fondo stradale sia fatto a regola d'arte.
C'è poi il fatto che la selezione per la patente di guida è quasi inesistente. Ho conosciuto di persona ritardati ed imbecilli che soltanto insistendo un po' sono riusciti ad avere la patente - anche senza corruzione. Certo implementare un sistema più selettivo non è facile (e le spese ricadrebbero sui candidati) ma penso che ormai sia necessario. Un corso di guida
deve comprendere l'addestramento pratico a situazioni di emergenza, come frenate improvvise e sbandate. Altrimenti quello che si fa ora è dire che una certa persona sa guidare, mentre invece sa soltanto portare la vettura dal punto A al punto B in condizioni controllate.
Sarebbe anche utile far realizzare ai candidati (maschi) che non sono tutti Miki Biasion alla guida di una Delta Integrale Evo5 su una strada chiusa e con un fidato navigatore al fianco. Le persone devono capire che le loro capacità ed i loro veicoli hanno limiti - possibilmente prima di fare un incidente od andarci molto vicino.
Alla donne invece bisognerebbe inculcare i rudimenti di fisica, meccanica e senso dello spazio tridimensionale...
Ma alla fine della fiera, come tutte le attività umane anche il guidare autoveicoli non può mai essere totalmente privo di rischi.
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