I had in mind to write a post on certain completely asinine positions held by the creationism/intelligent design crowd, but the razor-sharp words and crystalline prose I had in mind just evaporated, leaving a stuttering, uninspiring wreckage.
In the end I thought, Screw It.
Tomorrow in the morning, I and my mates are off to another Mayday Bridge holiday, as it has become a small tradition in the last few years. However, this time the destination is Piemonte rather than the usual Toscana. A definitely progressive act.
In any case, staying away from this Internet thingy won't hurt me in the slightest. See you all later...
In tutte le religioni, l'aspetto comunitario è di importanza fondamentale. Una religione può essere praticata individualmente, e certe (come il cristianesimo) ammoniscono contro l'ostentazione pubblica di virtu, ma la fede trova la sua realizzazione nel costruire una comunità di credenti. I virtuosi guadagnano prestigio nella comunità, mentre gli empi attraggono la riprovazione.
L'idea di mettere nel dominio pubblico i redditi dichiarati dagli italiani va verso l'obbiettivo di costruire una ummah di contribuenti, una comunità dei devoti alla grande religione dello stato, dove vizi e virtù - in forma di migliaia di euro - vengono esposti perchè tutti gli altri possano vedere e giudicare. Ed i virtuosi prendere le lodi, e gli empi vergognarsi.
Parlando sempre di tasse, i miei magri redditi per il 2007 rimangono nello scaglione a tasse zero. Tuttavia, ho forse la possibilità di ottenere un rimborso (parziale, credo) per certe spese mediche che ho dovuto sostenere. La cosa stupida è che posso chiedere il rimborso anche per i ticket pagati presso le strutture pubbliche: serve quindi una prima burocrazia per processare il pagamento dei miei ticket, poi un'altra per processare la richiesta di rimborso. Il sistema sembra progettato esplicitamente per massimizzare le complicazioni e gli sprechi di denaro.
E' da molto tempo che il dibattito sulla sicurezza tiene banco nella politica italiana, ed ultimamente la discussione si è riaccesa a causa di recenti stupri ed aggressioni.
Ma per la maggior parte si tratta di blaterare, più che di una discussione produttiva. La sicurezza dei cittadini non si ottiene con più telecamere (che al limite servono ad arrestare i responsabili dopo che hanno commesso il fatto), né con indulti, né con leggi speciali fatte sull'onda emotiva, nè con i vademecum per le ragazze e nemmeno rendendo più difficile possedere legalmente armi da fuoco.
La vera sicurezza si ha quando le vittime sono pericolose - per i criminali. Quando i cittadini hanno i mezzi, la possibilità e la volontà di opporre resistenza efficace ai criminali. La vittima - per definizione - è lì, dove e quando il criminale agisce, ed una sua reazione appropriata è quella più immediata e più efficace. Non solo, ma se le vittime diventano pericolose, i criminali sono costretti a rivedere i loro calcoli: non possono più contare sull'assunzione che la vittima designata sia indifesa. E' vero che qualche criminale potrebbe decidere di "sparare per primo" in questa situazione, ma mi sembra che questo accada già adesso e con abbondanza di violenza gratuita. E comunque ragionare così non risolve la questione fondamentale: non dobbiamo reagire ai criminali che ci vogliono usare violenza... perchè reagire li porterebbe ad usare più violenza?
La pistola nella foto d'apertura (Taurus 85 .38 Special con puntatore laser integrato nell'impugnatura, perfetta per autodifesa) è in parte una provocazione: le armi da fuoco sono gli strumenti più efficaci per la difesa personale, ma di certo non gli unici. Ciò che conta di più è avere la volontà e le capacità di reagire, ed una giustizia che non punisca la vittima che si difende (ed in molti casi la punizione pare essere soltanto per avere usurpato la sacra prerogativa dello Stato di essere l'unico agente autorizzato ad usare la forza). Questo funzionerebbe meglio che mettere tutto nelle mani dello stato, sperando che la telecamera riprenda e che la pattuglia arrivi in tempo.
Ah, un revolver serve a poco senza le munizioni...
Oggi pomeriggio un aereo da turismo è precipitato nelle vicinanze dell'aeroporto Giuseppe Verdi di Parma, tranciando una linea (meglio che cavo) elettrica, la quale alimenta la città di Parma (nella mappa dell'aeroporto al collegamento di sopra si possono vedere diverse linee elettriche).
L'interruzione della lineaa elettrica ha provocato un blackout, che però non si è esteso a tutta la città: nella zona nord-est, non c'è stata alcuna interruzione della fornitura di elettricità. TV Parma, nel TG della notte, ha diffuso un comunicato dell'azienda di servizi e forniture Enia nel quale si invitano i cittadini a minimizzare i consumi elettrici in modo da non sovraccaricare il collegamento d'emergenza realizzato per consentire l'erogazione di elettricità.
I am a native Italian speaker; I studied English for years and lived nearly four years in London (and avoided hanging around with Italians all the time); over there, I've been exposed to Chinese and Japanese (this one, also through anime) languages and I also attended a beginner-level Arabic course. And recently I visited Indonesia.
So I can tell I've learnt a thing or two about languages. Yes, some of them are very difficult to learn as a matter of pronunciation, and can also have a script with little if anything to do with our Latin alphabet. Some languages have intricate grammar (Italian) while others have a barebone one. Indonesia has adopted Latin alphabet even if they speak language(s) with a very different root - but with lots of borrowed words. Things can become quite complex.
However, it relatively easy to translate literally from one language to another, but the result if often unsatisfactory - see the hilarious outcomes of Engrish.
What is most difficult to translate are the concepts and ideas behind and beyond words.
Languages are ultimately utilitarian, because they satisfy the need to communicate. The language of, for example, a tribe of hunter-gatherers does not require the same richness and complexity of that of a populace with developed philosophy and science/technology*.
But there is more to languages that than simple utilitarianism: they also are a result of the culture and history of the people speaking them. It is not by accident that various dictators and conquerors tried to impose one single common language upon their subjects - because it's the first step to eradicate the old culture and replace it with a new one (the positive application of this concept is to require immigrants to learn the language of their host country; this is not meant to destroy their identity but to provide a shared base).
In order to fully understand a language, one also needs to know the culture associated to it. A famous example is the "baseball metaphor": baseball is hugely popular in the USA, so that every american knows what the bases are - and more important, what being in one base or the other means in terms of the game.
But in Italy, baseball is a niche sport, barely known to the general public (I have been informed that the Indian immigrants here have opened cricket grounds... talk about a niche sport). Here, what kids play in the streets and parks and everyone knows about is soccer (US) or football (GB), or calcio. So, the translator of a Stephen King book (I think it was Four Seasons) ditched the literal baseball metaphor for a soccer-related one, which conveys better the intention of the author
Non ho ancora scritto niente sul risultato delle ultime elezioni. Perchè, come già disse Aribandus, sono contento ma non riesco a gioire.
Non mi illudo che stia per iniziare una nuovo età dell'oro per l'Italia, ma soltanto spero che il nuovo governo e parlamento siano migliori di quello passato. Se Berlusconi ha ridimensionato i suoi piani liberali, e se probabilmente realizzarà solo parte di quello che promette (bisogna anche vedere cosa farà l'opposizione di piazza), almeno sappiamo che proverà a fare qualcosa in senso liberale. Veltroni nemmeno ci vuole provare, perchè il vero liberalismo è completamente fuori dalla sua visione. E Berlusconi lo conosce vagamente.
Mi aspettavo una vittori del centro-destra, ma con un margine molto minore. Invece, il PdL da solo ha un buon vantaggio, e la Lega ha trionfato. Questo perchè la Lega è l'unico vero partito popolare, ovvero il più vicino al sentire ed alle aspirazioni del popolo italiano, soprattutto al nord.
E parlando di popolo e sicurezza, noi cittadini armati abbiamo qualche ragione di sollievo, visto che la Lega (ed anche AN) è sempre stata attenta alle esigenze della legittima difesa dei cittadini. La prima mossa sarebbe piantare un paletto nel cuore della famigerata proposta di legge Amato (e prima di lui, Pisanu) sulle armi da fuoco - e magari ripartire con le proposte presentate (dalla Lega stessa, se non sbaglio) fra il 1996 e 1997, che costituiscono un piccolo passo nella direzione giusta.
Keep Your Eyes on the Road and Your Hands on the Wheel
On Wednesday, I learn the hard way that the advice above is sound and wise.
I was driving my Daihatsu Terios up and down a winding mountain road travelling from one bank branch to the other (they have branches in all the most remote hamlets...), when I reached a sharp bend to the left - almost a switchback, at the end of a bridge. On the outside of the bend there is a building that looks like a recently-abandoned club or bar, and I was attracted by the decoration on the wall: the drawing of an Arabian cityscape. I was thinking "Why in hell they'd draw that on a wall here up in the mountains? It must have been a theme-based club or an attempt to look exotic..."
When I realized that there was a guardrail right in front of my car (the one that had always been standing at the roadside and did not move to greet me, I must point out), and I was doing something like 50 km/h. I swerved hard to the left, but it was no use: my offroader hit the barrier with the front bumper first, then spun around and hit the right hand side too, grinding for a few meters while momentum carried my vehicle forward. The collision was loud; I probably stomped on the brake pedal but cannot recall; finally, the car jerked and skidded to a halt on the grass at the roadside past the end of the barrier.
I swore a bit, shut the engine and began worrying about the damage. But even if full of adrenaline, I was quite calm - the calm that comes from realizing that you have fucked up and there's no going back. I dismounted and inspected the fron and side of the car: to my amazement, it was intact except for some scratches on the plastic protection panels: they did their job egregiously. The front bumper was slightly dented and scratched, but no damage occurred the the headlights or the body work. I was hugely relieved, but then I noticed that the front-right tyre was flat, and upon further inspection I found a sizable gash in its outer side.
I also gave a quick check to the guardrail, but except for the black grinding marks from the plastic panels it was ok. My conclusion is that the offroader's tyre, also for being steered way to the left, hit one of the steel posts of the guardrail and was ripped open. That caused part of the noise I heard, and probably also saved the wheel and suspension from damage by dissipating a good deal of energy.
The only option left was to install the spare tyre, so I drove a few meters to the club's parking lot - no way to use a jack on soft grassy ground. With adrenaline still pumping, I worked had and fast - then resumed my tour of bank branches. Later, I went to see a mechanic and he ordered a new tyre of the same type of the three fitted on my Terios: that exact type has gone out of production, but tyre wholesalers still have some.
Today I had the new tyre mounted - at the rear, because the remaining ones are noticeably worn and at the front the new one would pull the car to one side, and also had a suspension check: they were a bit out of register, but nothing dramatic. Not even the wheel had been damaged - that little Daihatsu is a tough beast.
So the net result of a few second of distraction has been 150 Euro less in my pocket and more scratches and dents on my car (I didn't buy a second or third-hand offroader to treat it with kid's gloves anyway). No real risk for my own self considering the situation in which the crash occurred: I didn't skid across the road (neither there was oncoming traffic) and at worst I'd have ended up in a grassy field.
My crash is in part mere statistics: the more you drive, the higher likelihood of accidents. But it's also for the most part my own fault: I drive a bit fast - not crazily fast (and that's quite impossible with the performance of a methane-powered offroader), and my driving style is more aggressive than defensive.
But at least I've learnt to keep my eyes on the road...
These days, my work requires me to drive an awful lot. And up down winding mountain roads, today - you cannot know how secondary roads here are if you don't try them in person.
Plus, a lot of other issues, some of which I'll explain later, made my day a truly hard one. That's why I'm about to dive in my bed...
Con lo spoglio delle schede per il Senato quasi concluso (alle 21:04), vediamo che il PdL+Lega ha una solida maggioranza in questo ramo del Parlamento - credo che a questo punto si possano escludere sorprese.
Lo spoglio delle schede per la Camera procede più lentamente, ed anche se la tendenza sembra confermata, non mi voglio sbilanciare.
Liveblogging su The Right Nation, per quelli interessati. Per me, sarà meglio riposare; niente festeggiamenti, non ne vedo il motivo...
Anch’io nel mio piccolo faro' il mio distinguo, votero' Lega: gli imparentati ma distinti, i dissociati non pentiti. Lo faro' nel nome dell'identita' che non è certo "Padana": parafrasando Metternich, Padania e' una mera espressione economica. Lo farò in nome della sana cafonaggine dalle unghie sporche di grasso e terra, che apprezzo piu' degli arzigogoli saputi e delle puzzette sotto il nasino correct delle fighette inscopabili (dal punto di vista culturale).
Una realizzazione così banale che facilmente sfugge: è la Lega Nord il partito più popolare, nel senso di essere il più vicino al sentire del popolo italiano, ed il più lontano dall'arzigogolare intellettualoide - e peggio ancora, di chi nemmeno vuole affermare l'evidente per timore che possa offendere qualcuno diverso. Senso comune, poco tempo da perdere coll'onanismo mentale, sudore e terra - ed anche se le mani callose sono ruvide e fanno male pure senza volerlo, sono sempre meglio di due sedute di manicure alla settimana.
Continua la serie dei miei articoli su armi e balistica, che stanno aveno un buon successo nei motori di ricerca.
Cominciamo con il mettere ordine nella terminologia: un'arma da fuoco automatica è una costruita per sparare una raffica di più colpi con una sola pressione del grilletto; una semiauomatica spara un colpo per ogni pressione del grilletto e mette un nuovo colpo in canna automaticamente; un'arma a ripetizione manuale infine richiede un'intervento manuale del tiratore per ricaricare (anche il revolver; però in questo caso è il grilletto stesso che fa ruotare il cilindro).
E' ormai entrato nella cultura popolare - ed anche in molte legislazioni - che le armi automatiche siano molto più letali degli altri tipi. Questa visione è in parte vera, ma come spesso accade "l'uomo della strada" ignora la reale complessità della situazione.
Come dovrebbe ormai essere chiaro, l'efficacia di un singolo proiettile dipende prima di tutto dal suo piazzamento nel bersaglio, quindi dall'energia cinetica del proiettile stesso e dalle sue caratteristiche fisico-meccaniche. L'energia cinetica di un proiettile è funzione della sua velocità, che a sua volta dipende dalla lunghezza della canna di un'arma a parità di altri fattori.
Grazie al suo maggiore volume di fuoco, un'arma automatica può - almeno in teoria - mettere più proiettili sul bersaglio ottenendo maggiore letalità. In realtà però è molto più difficile controllare il fuoco quando si spara a raffica (è già abbastanza difficile tirare dritto con un'arma semiautomatica); il rilevamento della bocca diventa notevole, e senza un addestramento adeguato si finisce per spedire proiettili dappertutto. O anche nel praticare lo spray and pray - "Spruzza e Prega", che si riferisce allo sparare molti colpi a casaccio nella speranza di colpire qualcosa. A parte essere poco efficace, questo malcostume porta anche a sprecare molte munizioni.
Per cui, pressochè tutti gli eserciti del mondo hanno rivisto i loro requisiti ed ora adottano fucili che possono sparare a raffica continua, ma anche a raffiche brevi di tre colpi: un compromesso fra volume di fuoco, controllabilità del tiro e conservazione delle munizioni. Il fuoco a raffica continua può servire a saturare un'area, per limitare i movimenti del nemico o per costringerlo a sloggiare - o anche a rispondere al fuoco e rivelare la sua presenza. C'è poi l'uso dello "sparare nel mucchio", che però NON (correzione successiva) si deve intendere come fare strage di civili inermi, ma invece come risposta certe particolari situazioni - le cariche di fanteria o cavalleria. Le armi automatiche - in particolare, mitragliatrici - si sono rivelate talmente efficaci nel ruolo che le cariche di fanteria come tattica sono state pressochè abbandonate con la fine della Prima Guerra Mondiale. Bisogna comunque ricordare che le mitragliatrici propriamente dette sono troppo pesanti ed ingombranti (quindi difficili da occultare) per l'uso criminoso o terroristico.
Ricapitolando, le armi automatiche non sono progettate per rendere i nemici "più morti", ma principalmente per compensare con il volume di fuoco la scarsa accuratezza - che è per così dire intrinseca ad armi a canna corta, e/o prodotte in grandi quantità (durante i periodi di guerra) con poco riguardo per la qualità, oppure di certe situazioni di combattimento quando la confusione generale e la frenesia dell'azione rendono difficile mirare in modo adeguato. Un'altra ragione per l'esistenza delle mitragliatrici è la necessità militare di saturare certe aree con il fuoco.
Che una raffica non sia sempre più letale del colpo singolo poi è dimostrato anche dal fatto che i cecchini di tutto il mondo continuano ad usare fucili di precisione semiautomatici se non a ripetizione manuale: in questo caso l'altissima accuratezza rende inutile un maggiore volume di fuoco.
Aggiornamento: Ci sono molti video su YouTube di tiro con diversi tipi di armi automatiche, ed eccone un paio istruttivi.
Qui vediamo un tiratore inesperto alla prese con un AK-47 (certo essere mancini non aiuta se l'arma è per destri): vedete come basti poco perchè la cosa finisca quasi in disastro quando si spara a raffica.
Qui invece vediamo come... sia possibile abusare di qualsiasi cosa; comunque è da notare quanto rapidamente si svuotino i caricatori, sempre sparando a raffica (probabilmente l'impugnatura in legno del fucile ha preso fuoco per surriscaldamento della canna).
A most classic of Italian light meals, for the enjoyment of my readers.
Ingredients
- White bread (not toast), possibly homemade. Pitta is an acceptable substitute. - Cooked, sliced Parma ham - Romaine lettuce - Ripe slicing tomato - Mayonnaise - Mozzarella (optional) - Salt (optional)
Cut two medium thickness slices of bread and warm them in a toaster - they should be warmed only, or just lightly toasted. In the meantime, cut a few thin tomato slices and trim a couple of lettuce leaves.
Spread a generous amount of mayonnaise on one warm bread slice, cover with the lettuce and 2-3 (according to taste) slices of ham, folded in "waves" better than spread. Add a layer of tomato slices, salt if you like, and top with the second slice of bread. Enjoy...
Some people also add mozzarella, but in my opinion it is just redundant. The secret of the spring (primavera) sandwich is the delicate, equilibrated mix of flavours; no one should overwhelm the others. For this reason, I also cannot recommend the addition of spices or sauces.
I have downloaded the demo of a lovely computer game called DEFCON - Everybody Dies. And if it's not clear what this game is about, it is defined as "The World's first Genocide 'em up"
I'm gonna start playing sometime in the future - but I suspect that this game would be a smash hit on Little Green Footballs - if there is a Nuke Mecca option, of course.
I miei ricordi degli studi di storia e filosofia dei tempi del liceo sono necessariamente un po' vaghi - è passato ormai qualche lustro da quei tempi. Del Beccaria, mi ricordo che viene brevemente presentato come un fiero oppositore di torture e pena di morte, e l'esposizione del suo pensiero più o meno finisce lì.
Curioso di saperne di più - anche dopo avere letto blogs che scavano un poco più in profondità - ho acquistato una copia di Dei delitti e delle pene (Fondazione Giangiacomo Feltrinelli, Biblioteca Europea, 2001, ISBN 88-380-0244-4, € 10,33) per capire cosa il Beccaria abbia effettivamente affermato.
Non c'è dubbio che egli sia contro l'uso della tortura nei processi criminali, ed anche contro la pena di morte, ma non bisogna fare l'errore di pensare che il Beccaria fosse una sorta di buonista-relativista (o ignavo) ante litteram: egli prima di tutto si oppone alla tirannide, al dispotismo, all'arbitrio dei magistrati, alla "inutile prodigalità di supplizj" - il tutto non tanto per conformarsi a qualche alto ideale di purezza morale, ma piuttosto per assicurare che gli uomini possano prosperare in una società pacifica e sicura senza dover ogni momento temere da una parte i delitti dei criminali, e dall'altra l'azione dei magistrati.
Il Beccaria è prima di tutto un liberale, uno che crede fermamente nel contratto sociale come base della società. Il suo fine è aumentare la libertà degli uomini, e per fare questo egli ritiene che sia necessario punire (non correggere) i criminali - ovvero, coloro che violano il patto sociale - con pene che siano certe e celeri ma relativamente dolci.
Beccaria comunque non è completamente opposto alla pena di morte, visto che afferma "La morte di un Cittadino non può credersi necessaria, che per due motivi." - ed i motivi sono la possibilità che il reo possa continuare a nuocere anche dal carcere, oppure che la sua morte sia "il vero, ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti". Comunque, l'alternativa che viene suggerita alla pena di morte è "il lungo, e stentato esempio di un Uomo privo di libertà, che divenuto bestia di servigio, ricompensa con le sue fatiche quella società, che ha offesa" - cosa ben diversa dalla lenienza di questi giorni.
Ma le affermazioni del Beccaria che preferisco - e quelle probabilmente meno citate - sono queste:
Il vero Tiranno comincia sempre dal regnare sulla opinione, che previene il coraggio (Paragrafo XXXIII)
L'opinione che ciaschedun Cittadino deve avere di poter fare tutto ciò, che non è contrario alle Leggi, senza temerne altro inconveniente che quello, che può nascere dall'azione medesima, questo è il Dogma politico, che dovrebb'essere dai Popoli creduto e dai Supremi Magistrati colla incorrotta custodia delle leggi predicato (Paragrafo XXV)
Falsa idea di utilità è quella, che sacrifica mille vantaggi reali, per un incoveniente o imaginario, o di poca conseguenza, che toglierebbe agli Uomini il fuoco perchè incendia, e l'acqua perché annega; che non ripara ai mali, che col distruggere. Le Leggi, che proibiscono di portare armi sono leggi di tal natura, esse non disarmano che i non inclinati, né determinati ai delitti [...] Queste peggiorano le condizioni degli assalti, migliorando quella degli assalitori; non iscemano gli omicidi, ma gli accrescono, perchè è maggiore la confidenza nell'assalire i disarmati, che gli armati (Paragrafo XXXVIII)
Se queste sono le idee che hanno definito l'Europa moderna, si vede bene come quella attuale si sia allontanata dalla visione liberale.
Where I've been? Generally fooling around, and doing some more computer update work.
Which had some aspects that, in retrospective, look quite hilarious. The servers I had to installe are Acer Altos boxes, which come with dual CPU (and dual extraible power sources), three SCSI RAID extraible hard drives and tape drive. The whole thing is close to twice the size of a home mid-tower desktop machine, and it is fitted with one serious system fan.
The other day I was told "You go there and install the additonal server and two clients; all the stuff will be there when you arrive". So I went but when I got on the site, the clients where nowhere to be seen. Only the server together with its monitor and UPS had been shipped. I thought it was better than nothing, so I enquired about the network point where to attach the new machine. But the employees there had never heard about such a thing.
I called my operational desk again, and they suggested me to install the additional server in the "server room" with the new server and the old one, which is due to be phased out soon. But that was not a room; the wardrobe in my bedroom here is bigger than that. It was a closet, cramped with the network switch locker, main electrical panel, phone system and probably a few more assorted bells and whistles. The old server was placed on the floor, and the new one on the desk. There was just enough space to add a palm computer in there. Ah, and the closet got so hot that they had to take down the door and keep a table fan running all the time in there just to obtain sufficient ventilation.
After a breif consultation with my operational desk, we decided to forget about the additional server for the time being. The week after, two new PCs were shipped and I installed those.
Another day, I was sent to another place with the same instructions. In that case, the machines were already there, but the first shipped server was faulty. A working one was waiting for me, so I began my work - but then, when the moment of joining the domain came, I was given a network error. It turns out, the nice and new network socket placed in a resonable position was useless.
The what can I do? Move everything to a precarious position near the network switch in order to obtain a direct connection, and that one worked. But then, the domain controller went unavailable. That means the network is working but the new machine is not recognized; the remote installation of clients was thus not possible (because it depends on the correct functioning of the server). After quite a few phone calls, the truth emerged: the network administrators had not been notified of the installation of an additional server, so they had not set up the network to accept it. Great, isn't it?
Kim Du Toit is no fan of the metric system. He wrote that the metric system is authoritarian, because it sets arbitrary objects (a mass of metal and a length between two incisions) as fundamental units.
Leaving aside the fact that the definition of units is a tad more complex than that (here's a comprehensive list of units of measurement) and their history can be quite convoluted, it is necessary for units of measurement to be both arbitrary (to a degree) and imposed by an authority.
I suppose that humans understood the need for standard units (of mass and length, but probably also time) soon after commerce was introduced. Because commerce between buyes and sellers that can't agree on measurement units would just degenerate into useless chaos and quarrels. Even if the different parties can not or want not to adopt common units, they would still need their own standard units so that accurate conversions can be worked out.
But how can standard units be defined? Here is where some level of arbitrariety is required. The size of limbs varies sensibly from one person to the other, and seeds of the same plant (often used as mass units) become bigger or smaller with location and time. In the end it is necessary to take a certain value for an unit and declare it to be the standard, even if the most popular value is different. This is exactly what king Henry I did in the 12th century with the yard - so much for the meter being authoritarian.
I can concede that some metric units are more arbitrary than others (loosely) based on natural quantities, but to me that is just splitting hairs, frankly.
Then, an authority is required to vigilate that the standards are not tampered with or damaged, and that the units used in commerce and trade - either because of mistakes and errors, or malice - do not stray too far away from the standards. Without such vigilance, chaos is bound to return.
Now, we can discuss on which scale the standardization should occur, but anything smaller than national scale is in my opinion exceedingly impractical nowadays. The standardization scale is determined by practical needs - mainly, of commerce and trade, so it is by no means fixed. By the way, the US yard is defined on the basis of the meter since 1893.
I also think that if a group of people can agree on measurement units to use between themselves, they should be able to do it without government interference. However, when they want to relate with the government or the public at large, the must adopt the standard units.
I want to have another hot summer and autumn this year, so I began growing more chilli plants. Here's the Scotch Bonnets: I collected the seeds from two of las year's fruits, left to ripen fully on the vine. All saplings in the pics are roughly two weeks old. Five out of six seeds germinated in about one week at the first try: these seeds are of better quality than the 2007 batch. I wonder if the Scotch Bonnet cross-pollinated with the Capsicum Annuum I had in the garden at the same time.
This year I'm trying also another variety: the Bulgarian Carrot. I took the seeds from one fruit bought in a shop, but they are performing well too. Growing fast and strong, as I expect from a more hardy European variety. Only problem is, these seeds have a tenacious integument that remained as hat on the saplings. I lost three plants this way and managed to manually remove the tegument from two more without causing too much damage.
Finally, one Scotch Bonnet plant has survived the winter and seems ready to sprout anew. To be continued...
Ci voleva proprio una ricerca dell'Università dell'Indiana per dimostrare che uomini e donne fanno fatica a capirsi. Sembra che nessuno l'abbia mai affermato prima d'ora.
E lo conferma un'inchiesta condotta tra le studentesse del college, da cui è emerso che al 68 per cento delle ragazze è capitato almeno una volta di essere fraintesa da un ragazzo, e aver quindi dovuto spiegare all'interessato che essere buoni amici non implica necessariamente l'innamoramento.
Gli 883 hanno fatto La Regola dell'Amico già nel 1996, ed anche se la canzoncina non sale al livello di peer-reviewed paper, nessuno ha mai smentito la veridicità delle seppur banali affermazioni in essa contenute.
Sembra infatti che poi, qualora si trovino di fronte a donne che effettivamente cercano di far capire che il proprio interesse è di natura sessuale, il maschio in questione non coglie il messaggio, scambiando le effusioni per semplici manifestazioni d'amicizia.
Certo, immaginate la seguente situazione: il nostro giovane maschio infoiato C incontra prima la ragazza A, che gli fa un sorriso che appare ammiccante. Egli quindi parte all'assalto solo per sentrirsi rispondere "Hei tu porco toglimi subito le mani di dosso! Siamo amici!" Pochi giorni dopo, lo sfortunato protagonista incontra quindi la ragazza B, che pure lei gli fa un sorriso che appare ammiccante. Memore dell'esperienza precedente, e desideroso di evitare una denuncia per molestie, C non tenta alcun approccio, ma invece se ne torna in camera a consumarsi gli occhi ed altri organi su WetCollegeSluts.com; mentre B si consola o con il primo cavernicolo che trova, oppure con quegli attrezzi in morbido polimero che vendono in negozi dove è vietato l'accesso ai minori.
Non è meraviglioso ciò che si può fare con i finanziamenti pubblici? Letture di approfondimento consigliate: Cara ti Amo