Disastro di Macondo 252 - Le Cause - Parte 1
Il tentativo di chiudere il pozzo con il top kill è fallito, probabilmente perchè anche pompando i fanghi alla pressione massima sopportabile dal rivestimento e BOP compromessi non si è riusciti a ricacciare indietro il petrolio. Per non rischiere ulteriori danni ad una struttura che potrebbe essere già a rischio di erosione catastrofica, è stato deciso di usare i pozzi di soccorso per bloccare il flusso di petrolio in profondità, e dall'altra parte di concentrarsi sul recupero del greggio.
Ora è finalmente possibile parlare delle cause del disastro - tenendo a mente che i fallimenti dei sistemi complessi come questo di rado hanno una sola causa; più spesso si ha una catena di eventi che porta infine alla castrofe. Inoltre, a me interessa sapere il perchè di questo disastro; non trovare i nomi di qualche persona da sbattere in galera.
Iniziamo con lo schema del pozzo al momento dell'eruzione. Qui si possono vedere i diametri e le lunghezze dei tubi di rivestimento utilizzati e quali zone sono state incamiciate con cemento.
Si può vedere un primo problema con il progetto stesso del pozzo: la camicia in cemento intorno al tubo da 7" non raggiunge il fondo della sezione precedente: un eventuale ingresso di fluidi a causa di un cedimento della camicia ha via libera fino alla testa del pozzo.
E naturalmente è successo proprio questo: un cedimento della camicia intorno al tubo da 7" nella zona di produzione del pozzo (anche perchè i fluidi in pressione si trovano nella zona di produzione). Un resoconto dettagliato si trova anche in questo articolo (inglese) del Wall Street Journal.
I difetti nella cementazione di un pozzo sono abbastanza frequenti, ma è anche possibile risolverli. Però prima è necessario controllare lo stato dell'incamiciatura (cement bond log) calando nel pozzo appositi strumenti - oppure, misurando le variazioni di pressione nel pozzo a circolazione dei fanghi ferma; quindi bisogna praticare fori nel rivestimento con l'uso di cariche esplosive, ed iniettare altro cemento. Il lavoro è lungo, e costoso, ed in un rapporto interno della BP (redatto quando si pensava di terminare il pozzo con un tubo da 9 7/8") viene concluso che è preferibile cambiare il progetto del pozzo piuttosto che dover correggere una cementazione difettosa.
Ma il cedimento della barriera di boiacca in sè è solo una concausa. L'evento critico è stato probabilmente un altro, ma per spiegarlo bisogna prima fare un piccolo passo indietro.
La piattaforma era di proprietà della compagnia Transocean, noleggiata dalla BP, ed i lavori di cementazione sono stati eseguiti dalla Halliburton (anche altri sub-appaltatori possoni essere coinvolti, ma di queste tre compagnie siamo sicuri). I lavori di perforazione venivano svolti materialmente da personale della Transocean, però la gestione di tutte le attività spettava ad un rappresentante (company man, in gergo) della BP a bordo della piattaforma. Questa persona può prendere decisioni anche contro il parere del capo trivellatore ed altri ingegneri.
Ora, dove eravamo rimasti... Il rivestimento nella zona del giacimento ed il tappo di fondo erano stati gettati, e dopo il tempo necessario a fare presa si stava procedendo con i test di pressurizzazione. Il test di pressione positiva (pressione nel pozzo maggiore rispetto al gicimento) è stato positivo, mentre il test di pressione negativa no*: si misurava ancora una sovrapressione nell'asta di trivellazione, segno che un fluido poteva entrare nel pozzo.
Ed ecco che si arriva al momento critico. Nonostante i risultati negativi della prova di pressione negativa - e l'opposizione del personale della piattaforma, il company man decide comunque di continuare con la procedura di abbandono temporaneo del pozzo - ovvero, rimuovere i fanghi dal pozzo sostituendoli con acqua marina ed installare una chiusura temporanea sulla testa pozzo al posto del BOP.
E la storia continua nella seconda parte dell'articolo.
* Ora qui ammetto di non conoscere la procedura esatta per questa prova. Ho letto che la kill line era stata svuotata dei fanghi e riempita con acqua di mare e le pompe di circolazione del fango fermate.
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