21/12/07
20/12/07
On The Reliability Of LGF
I just can't help going back to that. But the last time I slipped was quite a while ago.
Dennis keeps righteosuly hammering away at stupidity wherever it pops up, and while digging at Gates of Vienna - a website where hyperbole, to be charitable, abounds - unhearted the following statement:
So the issues of reliability and accuracy should be taken to the primary sources rather than LGF - which cannot be considered responsible for content by other authors.
What can legitimately be discussed is Charles's vetting process for the stories to be published. And in this he's severely lacking; he and his readers suffer from a severe case of confirmation bias:
Then there are the "throwing bloody meat to the sharks" stories, which have little or no relevance to politics or the grand struggle of ideas, but appear only intended to reinforce prejudices and initiate orgies of lame jokes and the like.
Another issue is Charles' sneaky editorializing, such as dropping terms like "appeasement" and derivatives in the introductions to linked stories. CJ is definitely entitled to his own opinion and even to express it in sneaky ways, but it'd be far more constructive if sometimes he articulated in some more detail his positions and his proposals about the situation.
A recent case is this: CJ accuses the Philippine government of appeasing the Muslims separatists of in Mindanao. And the accusation may very well have grounds, but what is conspicuosly missing, both from the posts and comments, is what are the realistic alternatives. And with realistic I don't mean the "kill'em all" feverish dreams, but at least a half-competent discussion of the intentions and capabilities of all the parties involved.
Knowing all this, you can still extract some valuable information from LGF.
Dennis keeps righteosuly hammering away at stupidity wherever it pops up, and while digging at Gates of Vienna - a website where hyperbole, to be charitable, abounds - unhearted the following statement:
I no longer consider Little Green Footballs to be a reliable source of information.The point is, LGF has never been much of a source of information, but rather a relay or aggregator of stories. Charles and his peers have produced only a small amount of original information (the infamous Fake TANG Memo being the most relevant); most of the time what Charles does is to excerpt, reproduce and link stories produced by other sources.
So the issues of reliability and accuracy should be taken to the primary sources rather than LGF - which cannot be considered responsible for content by other authors.
What can legitimately be discussed is Charles's vetting process for the stories to be published. And in this he's severely lacking; he and his readers suffer from a severe case of confirmation bias:
Numerous studies have demonstrated that people generally give an excessive amount of value to confirmatory information, that is, to positive or supportive data. The "most likely reason for the excessive influence of confirmatory information is that it is easier to deal with cognitively" (Gilovich 1993).Which causes them to accept uncritically any story that reflects badly on Islam, Europeans (yes, the very people), the Left, atheists and any other target. The in-depth (or should I say obsessive) parsing that is reserved to stories that reflect badly on America and a few other "good guys" simply does not exist in other cases. Prejudices? Very likely.
Then there are the "throwing bloody meat to the sharks" stories, which have little or no relevance to politics or the grand struggle of ideas, but appear only intended to reinforce prejudices and initiate orgies of lame jokes and the like.
Another issue is Charles' sneaky editorializing, such as dropping terms like "appeasement" and derivatives in the introductions to linked stories. CJ is definitely entitled to his own opinion and even to express it in sneaky ways, but it'd be far more constructive if sometimes he articulated in some more detail his positions and his proposals about the situation.
A recent case is this: CJ accuses the Philippine government of appeasing the Muslims separatists of in Mindanao. And the accusation may very well have grounds, but what is conspicuosly missing, both from the posts and comments, is what are the realistic alternatives. And with realistic I don't mean the "kill'em all" feverish dreams, but at least a half-competent discussion of the intentions and capabilities of all the parties involved.
Knowing all this, you can still extract some valuable information from LGF.
Referendum Costituzionale Europeo
Non tutti sanno, secondo me, che il recente Trattato di Lisbona è la vecchia proposta di costituzione europea che è stata fatta rientrare dalla finestra dopo che era uscita dalla porta.
Ad un gruppo di parlamentari europei non sta per niente bene che decisioni così importanti vengano prese senza consultare il popolo, per cui hanno deciso di lanciare una petizione online con lo scopo di raccogliere firme in supporto di un referendum pupolare, esteso a tutta la UE sul Trattato di Lisbona. So che le petizioni online valgono fino ad un certo punto, ma firmare costa poco.
Questo è sito della petizione. Andate, firmate e diffondete l'idea. Grazie a The Devil's Kitchen.
Ad un gruppo di parlamentari europei non sta per niente bene che decisioni così importanti vengano prese senza consultare il popolo, per cui hanno deciso di lanciare una petizione online con lo scopo di raccogliere firme in supporto di un referendum pupolare, esteso a tutta la UE sul Trattato di Lisbona. So che le petizioni online valgono fino ad un certo punto, ma firmare costa poco.
Questo è sito della petizione. Andate, firmate e diffondete l'idea. Grazie a The Devil's Kitchen.
19/12/07
Boria Prodiana
Prodi dixit:
Io dubito che questa risoluzione otterrà alcun risultato pratico; qualcuno può convincermi del contrario?
Ma d'altra parte sappiamo che quando l'ONU parla di moratoria globale in realtà vuole dire "Vogliamo che quei bastardi yankee la smettano di fare a modo loro!".
"Con questa azione l'Italia ha molto contribuito a diffondere la pace e la giustizia nel mondo".Davvero, io mi chiedo? L'Iran smetterà di giustiziare omosessuali? La Cina abolirà la pena di morte per corruzione? Criminali, jihadisti e compagnia si faranno commuovere dalla risoluzione ONU? E poi, sinceramente, passi la giustizia, ma la pace cosa c'entra?
Io dubito che questa risoluzione otterrà alcun risultato pratico; qualcuno può convincermi del contrario?
Ma d'altra parte sappiamo che quando l'ONU parla di moratoria globale in realtà vuole dire "Vogliamo che quei bastardi yankee la smettano di fare a modo loro!".
18/12/07
Opinioni Difficili 1: Antisemitismo
Primo post di quella che potrebbe essere una breve serie su argomenti difficili - nel senso che qualunque opinione non strettamente allineata porta facilmente a trovarsi sotto il fuoco incrociato dei diversi schieramenti. Che poi è il solito problema dell'essere davvero indipendente ed intellettualmente libero; ma andrò avanti.
Noto - e con rammarico - che anche il termine antisemitismo si è trovato al centro di un'aspra battaglia per il controllo della narrativa. In altre parole, gruppi diversi cercano di appropriarsi del significato del termine e di adattarlo alla loro visione del mondo se non ai loro interessi.
E' piuttosto naturale che il gruppo più interessato a controllare questa narrativa siano gli ebrei stessi - o meglio, una frazione degli ebrei, visto che a mio parere molti di loro danno poco peso a queste discussioni. Questo ha finito per portare ad una situzione nella quale per molti casi la soglia della denominazione di antisemitismo è alquanto bassa.
La mia opinione sulla questione ha radici nel mio pragmatismo da una parte, ed agnosticismo dall'altra. Vedete, una delle grandi doti del pragmatismo è che non mi lascia scandalizzato di fronte alla scoperta che un qualche gruppo (stato, etnia, cultura ecc) faccia i propri interessi a scapito di quelli altrui. Così va il mondo, ed è meglio adattarsi. E siccome ritengo che dio - se esiste - non venga giù di persona ad interessarsi degli affari umani, tutta la questione del "popolo prescelto" non mi tocca. Neanche di striscio.
Quindi, dov'ero rimasto? Ah si: per me, quindi, gli ebrei intesi in senso generale sono un popolo più meno come tutti gli altri: la loro cultura ha pro e contro; i loro interessi collettivi possono essere in contrasto con quelli di altri gruppi; hanno buoni e cattivi, eccetera. Fatti tutti i conti, comunque, trovo che gli ebrei siano un gruppo generalmente positivo. O quantomeno un gruppo che nella mia vita posso generalmente ignorare - non nel senso del disprezzare, ma nel senso del non-interferire.
Non ritengo che gli ebrei abbiano comunque diritto a privilegi come particolari leggi anti-discriminazione, e nemmeno ad esigere riparazioni od atti di contrizione dagli stati europei. Si, so cos'è successo una settantina di anni fa, ma so pure che i responsabili di quei fatti sono ormai tutti morti, e le loro ideologie sconfitte.
Sono più decisamente pro-Israele, ma non perchè sia lo stato degli ebrei. Più che altro perchè si tratta di una democrazia liberale, e per il suo valore strategico. Inoltre, per me non ha molto senso parlare di "diritti" degli stati, visto che quello che conta sono intenzioni e capacità. Quindi discutere del "diritto di Israele ad esistere" è per me inutile e privo di significato.
Veniamo ora ad un altro punto intorno al quale infuria la battaglia. Forse è teoricamente possibile essere anti-zionisti senza essere antisemiti, ma non ne ho ancora visto un caso pratico. Allo stesso modo, si può certamente criticare Israele senza essere antisemiti, ma quasi sempre queste critiche scaturiscono dal ritenere gli ebrei inerentemente malvagi e crudeli. Rimane comunque possibile non avere un'opinione molto alta degli ebrei senza essere necessariamente un discepolo di Hitler, ma queste sono situazioni da decidere caso per caso
Ci sono certamente i veri antisemiti, come il famigerato Blondet, che non è antisemita perchè ogni tanto dice cose politicamente scorrette sugli ebrei, ma perchè non riesce a scrivere un solo articolo senza tirare in ballo cospirazioni giudaico-sioniste. Tutto per lui, anche se gli si intasa il water, è causato da deliberate azioni malefiche degli ebrei, e non ditemi che queste sono critiche legittime.
D'altra parte ho avuto il discutibile piacere di interagire (on-line) con estremisti ebraici che non sono certo persone raccomandabili. Si va da quelli che prendono molto sul serio l'idea del popolo eletto, si ritengono il "popolo più morale del mondo" e quindi guardano gli altri dall'alto in basso. E si arriva ai maniaci genocidi che vorrebbero, per loro stessa ammissione, che Israele usasse armi nucleari contro l'Europa per uccidere circa sei milioni di persone come vendetta per l'Olocausto. Ed altre perverse fantasie nucleari.
E' curioso notare come anche qui ci sia una grottesca simmetria: a fronte di chi vede cospirazioni ebraiche per ogni dove ci sono quelli che vedono complotti anti-ebraici ovunque. E tutti sono ugualmente irremovibili nelle loro paranoie.
Noto - e con rammarico - che anche il termine antisemitismo si è trovato al centro di un'aspra battaglia per il controllo della narrativa. In altre parole, gruppi diversi cercano di appropriarsi del significato del termine e di adattarlo alla loro visione del mondo se non ai loro interessi.
E' piuttosto naturale che il gruppo più interessato a controllare questa narrativa siano gli ebrei stessi - o meglio, una frazione degli ebrei, visto che a mio parere molti di loro danno poco peso a queste discussioni. Questo ha finito per portare ad una situzione nella quale per molti casi la soglia della denominazione di antisemitismo è alquanto bassa.
La mia opinione sulla questione ha radici nel mio pragmatismo da una parte, ed agnosticismo dall'altra. Vedete, una delle grandi doti del pragmatismo è che non mi lascia scandalizzato di fronte alla scoperta che un qualche gruppo (stato, etnia, cultura ecc) faccia i propri interessi a scapito di quelli altrui. Così va il mondo, ed è meglio adattarsi. E siccome ritengo che dio - se esiste - non venga giù di persona ad interessarsi degli affari umani, tutta la questione del "popolo prescelto" non mi tocca. Neanche di striscio.
Quindi, dov'ero rimasto? Ah si: per me, quindi, gli ebrei intesi in senso generale sono un popolo più meno come tutti gli altri: la loro cultura ha pro e contro; i loro interessi collettivi possono essere in contrasto con quelli di altri gruppi; hanno buoni e cattivi, eccetera. Fatti tutti i conti, comunque, trovo che gli ebrei siano un gruppo generalmente positivo. O quantomeno un gruppo che nella mia vita posso generalmente ignorare - non nel senso del disprezzare, ma nel senso del non-interferire.
Non ritengo che gli ebrei abbiano comunque diritto a privilegi come particolari leggi anti-discriminazione, e nemmeno ad esigere riparazioni od atti di contrizione dagli stati europei. Si, so cos'è successo una settantina di anni fa, ma so pure che i responsabili di quei fatti sono ormai tutti morti, e le loro ideologie sconfitte.
Sono più decisamente pro-Israele, ma non perchè sia lo stato degli ebrei. Più che altro perchè si tratta di una democrazia liberale, e per il suo valore strategico. Inoltre, per me non ha molto senso parlare di "diritti" degli stati, visto che quello che conta sono intenzioni e capacità. Quindi discutere del "diritto di Israele ad esistere" è per me inutile e privo di significato.
Veniamo ora ad un altro punto intorno al quale infuria la battaglia. Forse è teoricamente possibile essere anti-zionisti senza essere antisemiti, ma non ne ho ancora visto un caso pratico. Allo stesso modo, si può certamente criticare Israele senza essere antisemiti, ma quasi sempre queste critiche scaturiscono dal ritenere gli ebrei inerentemente malvagi e crudeli. Rimane comunque possibile non avere un'opinione molto alta degli ebrei senza essere necessariamente un discepolo di Hitler, ma queste sono situazioni da decidere caso per caso
Ci sono certamente i veri antisemiti, come il famigerato Blondet, che non è antisemita perchè ogni tanto dice cose politicamente scorrette sugli ebrei, ma perchè non riesce a scrivere un solo articolo senza tirare in ballo cospirazioni giudaico-sioniste. Tutto per lui, anche se gli si intasa il water, è causato da deliberate azioni malefiche degli ebrei, e non ditemi che queste sono critiche legittime.
D'altra parte ho avuto il discutibile piacere di interagire (on-line) con estremisti ebraici che non sono certo persone raccomandabili. Si va da quelli che prendono molto sul serio l'idea del popolo eletto, si ritengono il "popolo più morale del mondo" e quindi guardano gli altri dall'alto in basso. E si arriva ai maniaci genocidi che vorrebbero, per loro stessa ammissione, che Israele usasse armi nucleari contro l'Europa per uccidere circa sei milioni di persone come vendetta per l'Olocausto. Ed altre perverse fantasie nucleari.
E' curioso notare come anche qui ci sia una grottesca simmetria: a fronte di chi vede cospirazioni ebraiche per ogni dove ci sono quelli che vedono complotti anti-ebraici ovunque. E tutti sono ugualmente irremovibili nelle loro paranoie.
14/12/07
Past the Threshold
I have become convinced that at the mighty age of 30 my body said "No more", because I've been in one sort of health trouble or the other since early September.
The cause was the incosciently massive overdose of chilli I had in August, which wrecked havoc in my lower abdomen. And no, I don't mean the runs, but an infection that required a prolonged antibiotics treatment. The infection also caused inflammations down there, and I'm still battling the last remnants of those.
Then yesterday I did a 1-km run, which isn't anything special even if I don't train constantly. Today, my left foot hurts so much I can barely put it on the ground - and it's swollen as well. Heel pain, which needs rest and anti-inflammatory drugs if it hurts too much. And I already planned a range trip for tomorrow, dammit.
Well, at least a herald patch of pityriasis rosea on my arm regressed and disappeared quickly. I guess I should be happy for the small blessings.
The cause was the incosciently massive overdose of chilli I had in August, which wrecked havoc in my lower abdomen. And no, I don't mean the runs, but an infection that required a prolonged antibiotics treatment. The infection also caused inflammations down there, and I'm still battling the last remnants of those.
Then yesterday I did a 1-km run, which isn't anything special even if I don't train constantly. Today, my left foot hurts so much I can barely put it on the ground - and it's swollen as well. Heel pain, which needs rest and anti-inflammatory drugs if it hurts too much. And I already planned a range trip for tomorrow, dammit.
Well, at least a herald patch of pityriasis rosea on my arm regressed and disappeared quickly. I guess I should be happy for the small blessings.
Etichette: Life, Miscellaneous
Il Mio Maresciallo Preferito
Si, sono un po' in ritardo su questa storia, ma meglio tardi che mai. I fatti ormai li conoscete: una pattuglia dei Carabinieri intercetta quattro rapinatori (tutti forestieri) dopo una serie di rapine. Uno dei banditi spara e ferisce il maresciallo Francesco Ferro, che però riesce a rispondere al fuoco, ed insieme al suo collega Pasquale Busto uccide due dei rapinatori. Gli altri due tentano di fuggire, ma vengono bloccati con l'aiuto di alcuni cacciatori che stavano passando di lì per caso, i quali mettono i due rapinatori sotto tiro. Qui c'è qualche incertezza: secondo alcuni resoconti, i cacciatori hanno agito spontaneamente, mentre secondo altri sono stati i carabineri a chiedere soccorso.
Comunque sia, apprezzo molto il maresciallo Ferro per due motivi principali.
Uno, dal sue letto di ospedale ha dichiarato (parafrasando) "Io non mi sento un eroe, stavo solo facendo il mio lavoro" ed anche "Quando mi sono reso conto di essere ferito, l'istinto di sopravvivenza ha preso il sopravvento". Che è come deve essere.
Due, non ha rifiutato - e forse ha addirittura richiesto - l'aiuto di comuni cittadini armati per catturare i fuggitivi. Ed anche questo è come dovrebbe essere.
Non so se Ferro ha familiarità con i Principi di Sir Robert Peel, ma sembra avere comunque compreso che "la polizia è il pubblico ed il pubblico è la polizia; i poliziotti sono soltanto cittadini pagati per dedicarsi a tempo pieno a quei doveri che incombono ad ogni cittadino nell'interesse della comunità e del benessere".
Comunque sia, apprezzo molto il maresciallo Ferro per due motivi principali.
Uno, dal sue letto di ospedale ha dichiarato (parafrasando) "Io non mi sento un eroe, stavo solo facendo il mio lavoro" ed anche "Quando mi sono reso conto di essere ferito, l'istinto di sopravvivenza ha preso il sopravvento". Che è come deve essere.
Due, non ha rifiutato - e forse ha addirittura richiesto - l'aiuto di comuni cittadini armati per catturare i fuggitivi. Ed anche questo è come dovrebbe essere.
Non so se Ferro ha familiarità con i Principi di Sir Robert Peel, ma sembra avere comunque compreso che "la polizia è il pubblico ed il pubblico è la polizia; i poliziotti sono soltanto cittadini pagati per dedicarsi a tempo pieno a quei doveri che incombono ad ogni cittadino nell'interesse della comunità e del benessere".
Etichette: Autodifesa, Società, TV
12/12/07
Inverno in Arrivo
Ormai ci siamo; l'inverno sta per tornare a dirci che, cambiamenti climatici o no, la sua epoca non è per niente chiusa.
Ecco le previsioni per il 14 Dicembre del modello GFS da Wetterzentrale, corsa delle o6Z, 12 Dic. Primo, geopotenziale e temperature ad 850 hPa (corrispondenti a circa 1500 m di quota): una bella colata fredda da nord-est sull'Italia
Quindi, le temperature al suolo: probabile gelo anche a basse quote su tutto il paese.
Per nuvolosità e precipitazioni invece è meglio rivolgersi al modello su scala più piccola UKMO 3B: la sua corsa delle 00Z, 12 Dic prevede, per le 00Z del 15 Dic precipitazioni - nevose, naturalmente - più che altro sul versante adriatico del centro. Marche ed Abruzzi, come al solito.
La mia opinione? Se non l'avete già fatto, preparate i vestiti invernali, qualche scorta di combustibile, i badili per spalare la neve ed accertatevi di avere montato le gomme da neve - o di avere a bordo catene/calze da neve. Se avrete proprio un impellente bisogno di circolare in macchina.
Nell'inverno di qualche anno fa, in una situazione meteo simile, una improvvisa tempesta di neve ha colpito Parma nel tardo pomeriggio. La quantità di neve non era molta - circa 5 cm - ma la bassa temperatura ed l'intervento molto tardivo dei mezzi di sgombero ha fatto sì che la neve venisse schiacciata dal traffico in uno strato compatto e scivoloso. Aggiungendo poi i guidatori cittadini, impreparati ed incapaci di affrontare la minima quantità di neve, si è ottenuto un blocco quasi totale del traffico in tutta la città. Ma nonostante l'esasperante lentezza, il rifugio di un autobus era meglio del camminare fuori al gelo.
Aggiornamento 14/12: Probabilità di deboli nevicate sulla Pianura Padana, fino al Piemonte, fra Domenica e Lunedì.
Ecco le previsioni per il 14 Dicembre del modello GFS da Wetterzentrale, corsa delle o6Z, 12 Dic. Primo, geopotenziale e temperature ad 850 hPa (corrispondenti a circa 1500 m di quota): una bella colata fredda da nord-est sull'Italia
Quindi, le temperature al suolo: probabile gelo anche a basse quote su tutto il paese.
Per nuvolosità e precipitazioni invece è meglio rivolgersi al modello su scala più piccola UKMO 3B: la sua corsa delle 00Z, 12 Dic prevede, per le 00Z del 15 Dic precipitazioni - nevose, naturalmente - più che altro sul versante adriatico del centro. Marche ed Abruzzi, come al solito.
La mia opinione? Se non l'avete già fatto, preparate i vestiti invernali, qualche scorta di combustibile, i badili per spalare la neve ed accertatevi di avere montato le gomme da neve - o di avere a bordo catene/calze da neve. Se avrete proprio un impellente bisogno di circolare in macchina.
Nell'inverno di qualche anno fa, in una situazione meteo simile, una improvvisa tempesta di neve ha colpito Parma nel tardo pomeriggio. La quantità di neve non era molta - circa 5 cm - ma la bassa temperatura ed l'intervento molto tardivo dei mezzi di sgombero ha fatto sì che la neve venisse schiacciata dal traffico in uno strato compatto e scivoloso. Aggiungendo poi i guidatori cittadini, impreparati ed incapaci di affrontare la minima quantità di neve, si è ottenuto un blocco quasi totale del traffico in tutta la città. Ma nonostante l'esasperante lentezza, il rifugio di un autobus era meglio del camminare fuori al gelo.
Aggiornamento 14/12: Probabilità di deboli nevicate sulla Pianura Padana, fino al Piemonte, fra Domenica e Lunedì.
Ritorno Alla Città
Ho deciso di iscrivermi a TocqueVille 2.0 - dopo essere uscito dalla prima versione a causa delle incertezze sul futuro dell'aggregatore. E dell'essermi generalmente stufato delle discussioni intestine.
Perchè l'ho fatto? E' semplice: ora che TocqueVille è diventata una grande figata, ne voglio essere parte!
Perchè l'ho fatto? E' semplice: ora che TocqueVille è diventata una grande figata, ne voglio essere parte!
Things People Google For
Another dive in my blog's referrals produced an interesting discovery...
- "cleaning the penis"
There, follow the links an learn everything about giving your Willy a nice bath. And get yourself a culture about this deviant practice that I'll only cite with its merciful urban-style shorthand: "a2m". Beware, you who click...
- "cleaning the penis"
There, follow the links an learn everything about giving your Willy a nice bath. And get yourself a culture about this deviant practice that I'll only cite with its merciful urban-style shorthand: "a2m". Beware, you who click...
Etichette: Timewastotoxin, Weirdos
Asintoto Statalista
L'asintoto è il valore a cui tende una funzione per la variabile indipendente che va all'infinito - definito anche come la tangente all'infinito della funzione.
L'asintoto a cui tende la visione statalista e burocratica del governo è di regolare ogni possibile attività, e la UE porta questo concetto all'ennesima potenza. Qualcuno potrebbe pensare che io sia paranoico od ossessionato dall'UE perchè in realtà sono un troglodita nazionalista, ma guardate cos'è successo di recente in Germania:
E' assurdo pensare di poter scrivere una legge che stabilisca universalmente cosa è prostituzione e cosa no: o finisce per avere uno scopo troppo ampio, e quindi per includere comportamenti innocenti - oppure troppo ristretto, escludendo casi di vero adescamento. Solo il buonsenso di poliziotti e giudici saggi può fare una distinzione sensata. E' vero, anche così rimane un elemento di arbitrarietà individuale che è fonte quasi inevitabili di errori ed abusi, ma fatti tutti i bilanci mi sembra una soluzione di gran lunga migliore.
Qualche tempo fa scrissi, sarcasticamente, che sarebbe presto arrivato il momento in cui anche una storiella fra adolescenti avrebbe avuto bisogno di essere registrata e scritta nero su bianco: questa legge non è proprio la stessa cosa, ma ci si avvicina pericolosamente. Non è divertente essere profeti, quando si predicono sventure.
L'asintoto a cui tende la visione statalista e burocratica del governo è di regolare ogni possibile attività, e la UE porta questo concetto all'ennesima potenza. Qualcuno potrebbe pensare che io sia paranoico od ossessionato dall'UE perchè in realtà sono un troglodita nazionalista, ma guardate cos'è successo di recente in Germania:
La vicenda nasce da una direttiva- cornice dell'Unione europea che impone ai Paesi membri di adeguare le legislazioni alla lotta contro la prostituzione giovanile e la pornografia infantile. La ministra della Giustizia tedesca, Brigitte Zypris, socialdemocratica, ha dunque preparato un progetto per mettere il Paese in linea con le indicazioni di Bruxelles e cercare di creare ostacoli allo sfruttamento sessuale dei minori. La novità più importante sta nel fatto che la legge in questione prevede di abbassare l'età in cui si è punibili penalmente da 18 a 16 anni nei casi di prestazioni sessuali (ma anche effusioni spinte) nelle quali intervenga qualche forma di compenso materiale. A legislazione vigente, se un maggiorenne (o una maggiorenne, ovviamente) «adesca» una minorenne usando denaro o un regalo è perseguibile. Con le nuove norme, l'età viene abbassata di due anni, con il risultato che nel rapporto tra ragazzi viene gettata la minaccia concreta del reato penale.Come è tipico delle leggi fatte per controllare e regolare, anche in questa si hanno vastità di scopo e vaghezza. Infatti, in "qualche forma di compenso materiale" ci si può infilare di tutto: la cena offerta (con l'antica assunzione che poi la ragazza fornisca il dopo-cena...) un piccolo regalo, eccetera eccetera. Troppe possibilità di abuso da parte di burocrati zelanti ma stupidi, ed anche di famiglie contrarie alla relazione - con la differenza che le bastonate usate un tempo per scacciare i pretendenti in genere guariscono entro pochi giorni, mentre un'accusa di reato sessuale lascia uno marchiato per tutta la vita.
E' assurdo pensare di poter scrivere una legge che stabilisca universalmente cosa è prostituzione e cosa no: o finisce per avere uno scopo troppo ampio, e quindi per includere comportamenti innocenti - oppure troppo ristretto, escludendo casi di vero adescamento. Solo il buonsenso di poliziotti e giudici saggi può fare una distinzione sensata. E' vero, anche così rimane un elemento di arbitrarietà individuale che è fonte quasi inevitabili di errori ed abusi, ma fatti tutti i bilanci mi sembra una soluzione di gran lunga migliore.
Qualche tempo fa scrissi, sarcasticamente, che sarebbe presto arrivato il momento in cui anche una storiella fra adolescenti avrebbe avuto bisogno di essere registrata e scritta nero su bianco: questa legge non è proprio la stessa cosa, ma ci si avvicina pericolosamente. Non è divertente essere profeti, quando si predicono sventure.
Etichette: Società, Statalismo
10/12/07
The American Travellers
Kim and Connie DuToit are back from a trip to Europe - Wien and Germany, actually, and they did enjoy the experience. To the point them Kim stated he'd be quite willing to live Over Here at this point of his life - and this opinion of his got the more Murrican of his readers up in arms. As if that's some sort of betrayal.
I may disagree with Kim and his wife on some issues (what's all the fuss about tattoos, for example), but one thing I greatly appreciate of them is that, while being American through and through, they're not obtuse nationalists. They are willing and ready to concede there is beauty and goodness in other places, and the American lifestyle may not be the absolute best around the world. Connie says:
Yes, we're less free than Americans in many and important regards. I noticed that, and on this blog I'm fighting my part of the intellectual struggle for liberty. Is that enough? I don't know; the other day I was very gloomy about the future of Italy. In any case, I've entered the Green Card lottery, and we'll see how it goes. My roots are here, and only a total loss of hope for the future will make me leave.
The point that Kim and Connie are making, I think, is that there is a tradeoff to be reached at some point. It's better to be a well-armed rancher in Texas, or to live without guns (of course these tools figure prominently in any discussion at Kim's place) as a citizen of a beautiful city like Vienna?
My summary is a semplifaction of course. In any case, different people at different times of their lives will reach different conclusions - and it's pretty hard to say which one is best in any absolute sense. That's the curious property of tradeoffs. In any case, I own a handgun; I can't legally carry it out of my place, but eventual intruders are going to get at least a look down the barrel, that I can tell.
Both many Europeans and Americans fail to see things in each other's perspective, and end up looking down upon each other with contempt. I think this is not good; especially now that the West is under attack from the outside and the inside too, a widening chasm between the two branches of western civilization is the worst thing we can have
You can see my thoughts on the matter remain a bit confused. That's because I have a lifetime experience of Europe - Italy most of all - but I've never been to the USA. I know folk who've visited there, and generally liked it. But they were simple tourists, they didn't really live like Americans do. I've been a tourist in Jakarta, Indonesia, and soon I'll go there again - this time as a traveller, living for a while with a middle-class family. Yes, this hasn't much to do with America, but I'll know another reality to compare to the one I grew up in. No knowledge is ever too much.
I may disagree with Kim and his wife on some issues (what's all the fuss about tattoos, for example), but one thing I greatly appreciate of them is that, while being American through and through, they're not obtuse nationalists. They are willing and ready to concede there is beauty and goodness in other places, and the American lifestyle may not be the absolute best around the world. Connie says:
They are still able to afford to live on a single income--with mothers staying home to greet their children when they come home from school and stay home with their babies until they’re old enough to go to school. They think we’re slaves to the almighty dollar, that we’d trade the value of family for more temporary and disposable possessions. It’s priorities, of course, but calling them slaves? That’s meaningless. It’s just different priorities.Different priorities indeed. We have more leisure time over here, and that means generally lower income. But can you honestly put a price on the time spent with your family, or friends? Is the "worker bee" life truly the best possible one?
Yes, we're less free than Americans in many and important regards. I noticed that, and on this blog I'm fighting my part of the intellectual struggle for liberty. Is that enough? I don't know; the other day I was very gloomy about the future of Italy. In any case, I've entered the Green Card lottery, and we'll see how it goes. My roots are here, and only a total loss of hope for the future will make me leave.
The point that Kim and Connie are making, I think, is that there is a tradeoff to be reached at some point. It's better to be a well-armed rancher in Texas, or to live without guns (of course these tools figure prominently in any discussion at Kim's place) as a citizen of a beautiful city like Vienna?
My summary is a semplifaction of course. In any case, different people at different times of their lives will reach different conclusions - and it's pretty hard to say which one is best in any absolute sense. That's the curious property of tradeoffs. In any case, I own a handgun; I can't legally carry it out of my place, but eventual intruders are going to get at least a look down the barrel, that I can tell.
Both many Europeans and Americans fail to see things in each other's perspective, and end up looking down upon each other with contempt. I think this is not good; especially now that the West is under attack from the outside and the inside too, a widening chasm between the two branches of western civilization is the worst thing we can have
You can see my thoughts on the matter remain a bit confused. That's because I have a lifetime experience of Europe - Italy most of all - but I've never been to the USA. I know folk who've visited there, and generally liked it. But they were simple tourists, they didn't really live like Americans do. I've been a tourist in Jakarta, Indonesia, and soon I'll go there again - this time as a traveller, living for a while with a middle-class family. Yes, this hasn't much to do with America, but I'll know another reality to compare to the one I grew up in. No knowledge is ever too much.
07/12/07
Estrapolazione Selvaggia
Stamattina stavo navigando il sito internet del Servizio Idro-Meteo dell'Emilia-Romagna. Dopo avere dato un'occhiata alla previsioni per oggi e domani, sono andato a vedere i bollettini delle precipitazioni per Novembre, e poi per curiosità ho dato un'occhiata al "Bollettino di anomalia termica dell’Emilia-Romagna (indice TempER) " del Settembre 2007. E subito all'inizio ci ho trovato questa perla - coltivata, senza dubbio:
E' assurdo pensare di estrapolare una tendenza bimestrale - o anche semestrale - ad un intero secolo. Si cerca di prevedere il comportamento di un sistema fortemente non-deterministico su una scala di tempo che è 200 - 600 volte più grande del periodo di osservazione - il che è francamente ridicolo. Non vedo alcuna giustificazione scientifica per usare questa estrapolazione selvaggia; sembra invece il tipico risultato di pressioni politiche. Almeno, poco più sotto il bollettino ha la bontà di usare una frase condizionale riguardo all'aumento assoluto di temperatura che si avrà da qui ad un secolo.
Tutti i dati di temperatura sono ricavati da stazioni a terra, ma come insegnano le investigazioni di Steven McIntyre e Anthony Watts, questa non è automaticamente garanzia di qualità. La temperatura registrata dalle stazioni dipende da una serie di fattori, come il tipo e le caratteristiche del sensore; la sua localizzazione; il livello di urbanizzazione dell'area e l'orario delle osservazioni che insieme possono incidere in modo significativo sul risultato finale. Nellaa Pianura Padana popolazione ed urbanizzazione sono cresciute in modo rilevante negli ultimi 10 anni: è possibile che questo abbia influenza sulle temperature registrate?
Per finire, un ultimo appunto. Cosa significa dare gli indici di temperatura con tre cifre decimali - quando le stazioni, che io sappia, non hanno incertezza migliore di o,1 °C? Lo so, questo è il risultato grezzo di qualche processo matematico, ma si tratta comunque di un numero molto ottimistico di cifre significative; sarebbe più corretto fermarsi alla prima decimale. Si, l'effetto sul risultato finale è piccolo, ma sono proprio dettagli come questo che fanno sorgere dubbi sull'organismo che produce i risultati.
Per questo bollettino è stata effettuata una prima revisione dei dati termici storici impiegati per la valutazione del valore attuale dell’indice Temper, il che ha comportato una leggera modifica dei valori rispetto ai bollettini precedenti. Al momento (31 agosto 2007) l’indice si attesta a 0,482 °C mentre a inizio anno (1 gennaio 2007) si trovava a 0,438 °C e due mesi fa (30 giugno 2007) a 0,478 °C. La crescita termica è quindi rallentata, passando dal tasso di 8,8 °C/secolo del primo semestre 2007 ai 2,4 °C/secolo del bimestre luglio-agosto 2007.Ci sono diverse critiche che si possono muovere a queste affermazioni, ma cominciamo dalla più grossa - che dovrebbe anche essere ovvia.
E' assurdo pensare di estrapolare una tendenza bimestrale - o anche semestrale - ad un intero secolo. Si cerca di prevedere il comportamento di un sistema fortemente non-deterministico su una scala di tempo che è 200 - 600 volte più grande del periodo di osservazione - il che è francamente ridicolo. Non vedo alcuna giustificazione scientifica per usare questa estrapolazione selvaggia; sembra invece il tipico risultato di pressioni politiche. Almeno, poco più sotto il bollettino ha la bontà di usare una frase condizionale riguardo all'aumento assoluto di temperatura che si avrà da qui ad un secolo.
Tutti i dati di temperatura sono ricavati da stazioni a terra, ma come insegnano le investigazioni di Steven McIntyre e Anthony Watts, questa non è automaticamente garanzia di qualità. La temperatura registrata dalle stazioni dipende da una serie di fattori, come il tipo e le caratteristiche del sensore; la sua localizzazione; il livello di urbanizzazione dell'area e l'orario delle osservazioni che insieme possono incidere in modo significativo sul risultato finale. Nellaa Pianura Padana popolazione ed urbanizzazione sono cresciute in modo rilevante negli ultimi 10 anni: è possibile che questo abbia influenza sulle temperature registrate?
Per finire, un ultimo appunto. Cosa significa dare gli indici di temperatura con tre cifre decimali - quando le stazioni, che io sappia, non hanno incertezza migliore di o,1 °C? Lo so, questo è il risultato grezzo di qualche processo matematico, ma si tratta comunque di un numero molto ottimistico di cifre significative; sarebbe più corretto fermarsi alla prima decimale. Si, l'effetto sul risultato finale è piccolo, ma sono proprio dettagli come questo che fanno sorgere dubbi sull'organismo che produce i risultati.
06/12/07
Mengamuk 2007
It is interesting to explore a bit of the history and distribution of killing sprees. Mengamuk (to go mad with rage) is the Malay word for the phenomenon, but many languages have equivalent expressions - in Italian, an episode of murderous rage is often called raptus (di follia - "of insanity" is frequently attached). The words raptus and rapture share the same root. The Norse instead had the berserker, a warrior unleashing his fury against the enemies in battle. Cases of "divine possession" of warriors who then fight with superhuman vigor are part even of the Greek mithology.
Notice anything? Yes, the mengamuk phenomenon vastly predates the invention of firearms. Even today, in south-east Asia the weapons of choice remain bladed ones.
One may argue that firearms make killing sprees more lethal, but even that is debatable: the Filipino man in the story cited above killed 10 people with a bladed weapon; according to the 1911 Webster Enciclopedia:
Episodes of raptus (as separated from passional murder) in Italy occur most often within married couples or families, and rarely involve people out of blood or close friendship bonds. The weapons used by the killers are the most disparate: I've heard of knives, axes, hammers, iron bars and other blunt objects - and of course guns. In a particularly horrible case, a petrol station owner being tried (if I remember correctly; it was long ago) for sexual violence against his children forced himself and his whole family into a puddle of gasoline and set everything on fire.
Notice anything? Yes, the mengamuk phenomenon vastly predates the invention of firearms. Even today, in south-east Asia the weapons of choice remain bladed ones.
One may argue that firearms make killing sprees more lethal, but even that is debatable: the Filipino man in the story cited above killed 10 people with a bladed weapon; according to the 1911 Webster Enciclopedia:
Thus, in 1634, the eldest son of the raja of Jodhpur ran amok at the court of Shah Jahan, failing in his attack on the emperor, but killing five of his officials. During the 18th century, again, at Hyderabad (Sind), two envoys, sent by the Jodhpur chief in regard to a quarrel between the two states, stabbed the prince and twenty-six of his suite before they themselves fell.These casualty figures are similar if not higher than those of some modern-day killing sprees involving firearms.
Episodes of raptus (as separated from passional murder) in Italy occur most often within married couples or families, and rarely involve people out of blood or close friendship bonds. The weapons used by the killers are the most disparate: I've heard of knives, axes, hammers, iron bars and other blunt objects - and of course guns. In a particularly horrible case, a petrol station owner being tried (if I remember correctly; it was long ago) for sexual violence against his children forced himself and his whole family into a puddle of gasoline and set everything on fire.
There is something dark and bloody in the human heart.Indeed, I say, and no amount of gun control is going to change that.
05/12/07
Confusion on Concentration
Concentration, in the scientific and technical field, is the amount or fraction of a given substance in a mixture. In some contexts it can be imagined as the "crowding" of molecules in a given space - more on this later.
Knowing concentrations has a huge practical importance. It may make a difference between an ore body that is worth mining and one that isn't; the difference between a medicine that cures and one that doesn't (or even kills) and so on.
It also can make the difference between a reaction that proceeds smoothly, and one that suffers an explosive runaway. This is because reaction rates are proportional to (some power of) the collision frequency between reactant molecules, which is in turn proportional to (a function) of concentration of reactants - their crowding in a region of space.
There are many ways to express concentration, each tailored to specific needs - and sometimes, to achieve a specific effect. For example, it's more scary to say that the atmospheric concentration of carbon dioxide is close to 400 ppm (by volume) than to say it's close to 0.04% (by volume).
Concentration can also be expressed on different bases - mass, volume, moles etc - it's important to know clearly which base is being used to avoid mistakes.
While it's often practical to express concentrations on a volume basis, there are two conflicting issues. While mass is absolute, volume is a function of temperature, and this introduces a further complication; on the other hand, it's easier to handle liquids than solids.
A very common expression for concentration, used extensively in industry and medicine and also chemistry is percent (%). Percent is straightforward: it says how many units of a particular substance there are in 100 units of mixture. A typical application works like this: in order to prepare 1o liters of 5% erbicide solution you measure half a liter of erbicide formulation and dissolve it in 9 and half liters of water; great accuracy is not required.
Usually percent is expressed on a weight basis, but it can be by volume or mole - for mixtures of gases at low pressure, percent by volume and mole are identical. For dilute aqueous solutions only, water can be measured by volume rather than weight. UPDATE: I made some confusion: the density of dilute aqueous solutions can be taken as 1 - while this is erroneous for concentrate ones.
An unit that is often encountered while discussing pollution and environmental issues is the part per million (ppm). It means that there is one part of a chemical in one million parts of mixture. Usually it is on a volume or mass basis - one gram in a metric tone is one ppm. The ppm is intended to be used for low concentrations, and in my humble opinion using numbers like 100 000 ppm is misleading.
Chemists like to think in terms of moles. That's because chemical reactions are written in terms of moles (which are defined as a fixed number of molecules), so it makes sense to express also concentration as moles on volume or mass. So the former is molarity (moles per liter of solution) and the latter is molality (moles per kilogram of solution). Molarity is used very often, also because it fits well to volumetric analysis: when the volume of a titrating solution of known concentration is known, working out the number of moles is straightforward. For example, 10 mL of hydrochloric acid 1M contain 0.01 moles of HCl. In the case of pure substances, we talk of molar density rather than molar concentration.
Molality doesn't enjoy widespread use, mainly because it becomes useful only when discussing rather subtle things such as activity of solutes: dealing with activities is more complex and is required only for precision work or in particular fields.
Another expression for concentration (that I personally like a lot) is the mole fraction (χ), defined as the number of moles of one component divided by the summation of the number of moles of all components in the mixture. It has some interesting properties: the partial pressure of a gas in misture is equal to the product of mole fraction by total pressure, and it happens that equilibrium constants and often reaction rates for gas-phase reactions are expressed as a function of partial pressures. Some properties of solutions are proportional to the mole fraction of solute or solvent, and mole fractions are the coefficients to use in linear combinations - for example, if a gaseous mixture has to be treated as a single gas, its properties are given by a linear combination of the properties of the different components.
All concentration units can be converted into another with some maths. However, it's a tricky practice and often it requires to know the density of the solution or mixture. But density is rather troublesome quantity: difficult to predict even for simple systems, it's also difficult to measure with good accuracy.
Knowing concentrations has a huge practical importance. It may make a difference between an ore body that is worth mining and one that isn't; the difference between a medicine that cures and one that doesn't (or even kills) and so on.
It also can make the difference between a reaction that proceeds smoothly, and one that suffers an explosive runaway. This is because reaction rates are proportional to (some power of) the collision frequency between reactant molecules, which is in turn proportional to (a function) of concentration of reactants - their crowding in a region of space.
There are many ways to express concentration, each tailored to specific needs - and sometimes, to achieve a specific effect. For example, it's more scary to say that the atmospheric concentration of carbon dioxide is close to 400 ppm (by volume) than to say it's close to 0.04% (by volume).
Concentration can also be expressed on different bases - mass, volume, moles etc - it's important to know clearly which base is being used to avoid mistakes.
While it's often practical to express concentrations on a volume basis, there are two conflicting issues. While mass is absolute, volume is a function of temperature, and this introduces a further complication; on the other hand, it's easier to handle liquids than solids.
A very common expression for concentration, used extensively in industry and medicine and also chemistry is percent (%). Percent is straightforward: it says how many units of a particular substance there are in 100 units of mixture. A typical application works like this: in order to prepare 1o liters of 5% erbicide solution you measure half a liter of erbicide formulation and dissolve it in 9 and half liters of water; great accuracy is not required.
Usually percent is expressed on a weight basis, but it can be by volume or mole - for mixtures of gases at low pressure, percent by volume and mole are identical. For dilute aqueous solutions only, water can be measured by volume rather than weight. UPDATE: I made some confusion: the density of dilute aqueous solutions can be taken as 1 - while this is erroneous for concentrate ones.
An unit that is often encountered while discussing pollution and environmental issues is the part per million (ppm). It means that there is one part of a chemical in one million parts of mixture. Usually it is on a volume or mass basis - one gram in a metric tone is one ppm. The ppm is intended to be used for low concentrations, and in my humble opinion using numbers like 100 000 ppm is misleading.
Chemists like to think in terms of moles. That's because chemical reactions are written in terms of moles (which are defined as a fixed number of molecules), so it makes sense to express also concentration as moles on volume or mass. So the former is molarity (moles per liter of solution) and the latter is molality (moles per kilogram of solution). Molarity is used very often, also because it fits well to volumetric analysis: when the volume of a titrating solution of known concentration is known, working out the number of moles is straightforward. For example, 10 mL of hydrochloric acid 1M contain 0.01 moles of HCl. In the case of pure substances, we talk of molar density rather than molar concentration.
Molality doesn't enjoy widespread use, mainly because it becomes useful only when discussing rather subtle things such as activity of solutes: dealing with activities is more complex and is required only for precision work or in particular fields.
Another expression for concentration (that I personally like a lot) is the mole fraction (χ), defined as the number of moles of one component divided by the summation of the number of moles of all components in the mixture. It has some interesting properties: the partial pressure of a gas in misture is equal to the product of mole fraction by total pressure, and it happens that equilibrium constants and often reaction rates for gas-phase reactions are expressed as a function of partial pressures. Some properties of solutions are proportional to the mole fraction of solute or solvent, and mole fractions are the coefficients to use in linear combinations - for example, if a gaseous mixture has to be treated as a single gas, its properties are given by a linear combination of the properties of the different components.
All concentration units can be converted into another with some maths. However, it's a tricky practice and often it requires to know the density of the solution or mixture. But density is rather troublesome quantity: difficult to predict even for simple systems, it's also difficult to measure with good accuracy.
Etichette: Science, Technology
04/12/07
Intelligence Intelligente
L'Unione Europea dichiara di volere darsi tanto da fare per combattere il terrorismo. E già quì bisogna fare delle distinzioni.
Primo, il terrorismo è una dottrina militare elaborata nel corso del 20° secolo (e vista in embrione anche in tempi più remoti): non ha molto senso pensare di volere combattere contro una dottrina militare (allo stesso modo, l'espressione "War on Terror" è sbagliata). Il conflitto riguarda gli obbiettivi più che i metodi, e l'UE è molto - estremamente - carente quando si tratta degli obbiettivi e base ideologica del terrorismo, quello islamico per primo. Tanto per fare un esempio, da una parte si considerano gli jihadisti come criminali, ma dall'altra si mantiene una politica delle porte aperte che, per intenzione o per incidente, finisce per favorire l'islamizzazione - ovvero, lo stesso obbiettivo degli jihadisti.
Le iniziative proposte dalla UE per fronteggiare il terrorismo islamico sono - in linea con le filosofia statalista di questa entità - principalmente orientate verso il controllo burocratico dei cittadini che la vera efficacia. Si parla di liste di blogs e di censimenti generali di internet, senza tenere conto del fatto che la maggiore parte dei siti e traffico riguarda tutt'altro. Ovvero, l'intelligence fatta in questo modo finirebbe presto per affogare nella mole di dati che essa stessa produce.
Non sono esperto di intelligence, ma penso di avere imparato una cosa o due. Un approccio intelligente sarebbe quello di trovare per prima cosa un numero anche limitato di siti jihadisti - non è difficile, basta usare Google, un po' di inventiva o magari chiedere a Robert Spencer. Da questi siti si ricostruisce la rete di collegamenti in entrata ed uscita, poi dei visitatori dei diversi siti islamisti. Quindi si comincia a tracciare le comunicazioni fra i diversi utenti con l'analisi del traffico, e successivamente si può iniziare a dare nomi e cognomi; controllare chi è già noto alle polizie per altre vie, eccetera. Così si possono scartare i siti (ed i loro gestori) che parlano di jihad per resistervi fin dall'inizio.
Un metodo snello, semplice - almeno a livello concettuale - e probabilmente più efficace che costruire enormi database che incorporano più o meno tutto; chi non c'entra nulla e pure chi si oppone. E che sono necessariamente costosi e rigidi.
Primo, il terrorismo è una dottrina militare elaborata nel corso del 20° secolo (e vista in embrione anche in tempi più remoti): non ha molto senso pensare di volere combattere contro una dottrina militare (allo stesso modo, l'espressione "War on Terror" è sbagliata). Il conflitto riguarda gli obbiettivi più che i metodi, e l'UE è molto - estremamente - carente quando si tratta degli obbiettivi e base ideologica del terrorismo, quello islamico per primo. Tanto per fare un esempio, da una parte si considerano gli jihadisti come criminali, ma dall'altra si mantiene una politica delle porte aperte che, per intenzione o per incidente, finisce per favorire l'islamizzazione - ovvero, lo stesso obbiettivo degli jihadisti.
Le iniziative proposte dalla UE per fronteggiare il terrorismo islamico sono - in linea con le filosofia statalista di questa entità - principalmente orientate verso il controllo burocratico dei cittadini che la vera efficacia. Si parla di liste di blogs e di censimenti generali di internet, senza tenere conto del fatto che la maggiore parte dei siti e traffico riguarda tutt'altro. Ovvero, l'intelligence fatta in questo modo finirebbe presto per affogare nella mole di dati che essa stessa produce.
Non sono esperto di intelligence, ma penso di avere imparato una cosa o due. Un approccio intelligente sarebbe quello di trovare per prima cosa un numero anche limitato di siti jihadisti - non è difficile, basta usare Google, un po' di inventiva o magari chiedere a Robert Spencer. Da questi siti si ricostruisce la rete di collegamenti in entrata ed uscita, poi dei visitatori dei diversi siti islamisti. Quindi si comincia a tracciare le comunicazioni fra i diversi utenti con l'analisi del traffico, e successivamente si può iniziare a dare nomi e cognomi; controllare chi è già noto alle polizie per altre vie, eccetera. Così si possono scartare i siti (ed i loro gestori) che parlano di jihad per resistervi fin dall'inizio.
Un metodo snello, semplice - almeno a livello concettuale - e probabilmente più efficace che costruire enormi database che incorporano più o meno tutto; chi non c'entra nulla e pure chi si oppone. E che sono necessariamente costosi e rigidi.